“Il “silenzio stampa” chiesto ai suoi sostenitori da Silvio Berlusconi e’ un notevole esempio di “surrealismo” applicato alla politica. Lui “videomessaggia” e il resto deve tacere. Grottesco e drammatico insieme, sintomo della resa dei conti finale del regime di Arcore. E che la trovata non serva da diversivo: il videomessaggio esce dai confini delle regole. Previste persino dal Testo Unico dell’allora ministro Gasparri”. Lo affermano in una nota Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita.
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