“Io resto qui, io non mollo, io sono innocente”. Assomiglia non poco alla frase che pronuncia il soggetto barricato nell’edificio facendosi scudo con gli ostaggi, mentre fuori è circondato dalle task force impegnate a catturarlo. Anche la sceneggiatura è verosimile quanto al pregiudicato trincerato e che tiene in ostaggio un intero governo di stato democratico. L’unica differenza è, nel nostro caso, che nessuna task force lo sta circondando, anzi buona parte lo scorta a protezione.
C’è chi pretende invocando l’87 Cost. che il Presidente della Repubblica gli conceda la grazia o la commutazione della pena (a parte la principale, soprattutto l’accessoria) il che è ridicolo perché gli estremi per la grazia non ci sono e quanto a commutazione s’intende “pena meno afflittiva”, ma da qui a parlare di trasformarla in multa (pena pecuniaria per i delitti) occorrono pure condizioni che nel caso specifico fatichiamo a trovare. E poi, allorquando arrivassero altre condanne (il pregiudicato ne ha già in primo grado) passeremmo alla seconda grazia e finanche alla terza? Un po’ come dire: dallo squallore di un “casanova” ora valutiamo d’elevarlo allo splendore del Canova? Ma per piacere. E’ già tanto un “Grazia, Graziella e grazie al ca…imano”!