Domenica 11 agosto alle ore 23:00 andrà in onda nello “Speciale Tg1” il reportage “Le ragazze di Mogadiscio vanno al mare” di Enzo Nucci, corrispondente Rai da Nairobi. Il titolo (un piccolo omaggio al cantautore Ivano Fossati) è stato suggerito dal ritorno sulle spiagge della capitale somala delle donne, a cui fino a due anni fa gli shabaab (ovvero gli integralisti islamici fino ad Ala Qaeda) proibivano l’accesso. Nell’agosto 2011 infatti i fondamentalisti musulmani venivano cacciati da Mogadiscio sotto l’offensiva militare delle truppe governative sostenute dalla comunità internazionale. In Somalia dal 1991 è in corso la più lunga guerra civile scatenatasi dopo il secondo conflitto mondiale. Un milione e centomila gli sfollati interni, un milione i rifugiati nelle nazioni confinanti, migliaia di morti è il drammatico bilancio di uno scontro tra i clan che ha reso il paese “il posto più pericoloso del mondo” , secondo la definizione della diplomazia. Gli shabaab continuano a controllare alcune regioni centrali e meridionali della Somalia, mentre il Kenya e l’Etiopia da due anni hanno inviato i loro eserciti nel paese che occupano aree meridionali ed orientali. I “signori della guerra” siedono in parlamento mentre gli shabaab hanno avviato una nuova offensiva terroristica, di cui solo negli ultimi mesi hanno fatto le spese le Nazioni Unite e l’ambasciata turca, il paese che più sta aiutando la Somalia.
Accanto a questa situazione esplosiva, Mogadiscio tenta di reagire. C’è il boom edilizio animato dalla diaspora somala che sta tornando da tutto il mondo (specialmente da Canada, Stati Uniti, Svezia, Inghilterra) per investire. Nascono nuovi ristoranti (frequentati dai ricchi) accanto ai campi profughi dove chi cerca riparo deve pagare il “pizzo” alla banda armata che controlla l’area: una coperta, contenitori di plastica per l’acqua, pentole e posate, insomma le piccole e povere cose che i rifugiati ricevono dalle varie organizzazioni di assistenza. Questo boom economico però sta facendo allargare la forbice che divide i ricchi (un piccolo ceto costituito da politici, uomini d’affari, mercanti di droga e armi) ed i poveri, la stragrande maggioranza della popolazione.
“Le ragazze di Mogadiscio vanno al mare” è la fotografia dell’esistente ovvero di un paese in bilico tra guerra e disperata ricerca di una normalità da troppo tempo perduta. Interviste agli abitanti, agli operatori umanitari e delle Nazioni Unite ma anche al presidente Hasan Sheick Mohamud ed a primo ministro Abdi Farah Shirdoon, all’ambasciatore italiano Andrea Mazzella costituiscono il cammino per avere una idea della Somalia, paese a cui l’Italia è fortemente legata. E non mancano le curiosità: come il cuoco di Padova che lavora in un albergo della capitale.
Con questo reportage la Rai torna a Mogadiscio dopo molti anni e troppi giornalisti uccisi sul campo: Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Marcello Palmisano. La Somalia resta un paese off-limits per i giornalisti, obiettivi di attentati e rapimenti. Enzo Nucci ed il suo cameraman Mark Muthee sono stati sempre accompagnati da una scorta di sei uomini armati, raddoppiata quando sono state effettuate riprese notturne. Nel 2006 Enzo Nucci (per Tv/9 realizzò un altro documentario su Mogadiscio, allora controllata proprio dagli Shabaab.