Il manifesto di Gustavo Zagrebelsky “Non è cosa vostra” che anticipa la grande manifestazione del 2 giugno a Bologna dà il via una serie di appelli e mobilitazioni a difesa della Costituzione.
Un mese più tardi, il 2 luglio, Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, SandraBonsanti, Luigi Ferrajoli, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, lanciano unappello ai “saggi” perché i lavori in commissione siano resi pubblici e la cittadinanza venga informata.
Il 10 luglio, con una lettera indirizzata al presidente Quagliariello, Lorenza Carlassare, si dimette dal comitato dei “saggi” per “rispetto delle Istituzioni”.
Gli stessi firmatari scrivono il 15 luglio una mozione di censura nei confronti del parlamento che interompe i suoi lavori su richiesta di un gruppo politico per contrapporsi ad una legittima decisione dell’autorità giudiziaria.
No alle forzature contro la Costituzione, è l’appello sottoscritto lo scorso 26 luglio da Gaetano Azzariti, SandraBonsanti, Luigi Ferrajoli, Raniero La Valle, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, che deplora lo stravolgimento dell’articolo 138.
Sempre di fine luglio l’appello promosso dal Fatto Quotidiano “Non vogliamo la riforma della P2” firmato anche da Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsky. E’ dei primi di agosto la decisione di Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Don Luigi Ciotti, Maurizio Landini di indire un’assemblea a Roma l’8 settembre e una manifestazione, sempre nella capitale, il 5 ottobre.