“Al collega Vincenzo (Enzo) Palmesano va la più convinta solidarietà del Sindacato dei giornalisti. Palmesano è un professionista noto per la sua attività di giornalista investigativo, d’inchiesta e di denuncia e per questo è stato più volte minacciato allo scopo di intimidirlo e di farlo recedere dal proseguire tale lavoro. Le recenti vicende nelle quali si trova coinvolto sembrano avere lo stesso segno. Nella sua battaglia Palmesano sarà sostenuto da tutto il Sindacato”. Lo ha dichiarato il Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Giovanni Rossi, dopo che a Enzo Palmesano – unitamente ad altre sette persone, identificate quali presunti manifestanti a Pignataro Maggiore (CE) contro il progetto di un gassificatore sponsorizzato dal cosentiniano sindaco di Capua, Carmine Antropoli, e dal presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta, Domenico Zinzi – è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari con le incredibili accuse di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Insomma, anche nella democraticissima Italia, come nei Paesi di incerta e militarizzata democrazia (Turchia e simili), i giornalisti – presenti sul posto per documentare i fatti senza verità precostituite dal potere e senza compiacenti veline di regime – vengono perseguiti e perseguitati per gli stessi presunti reati attribuiti alle persone individuate quali manifestanti.