Se fossimo un paese normale, sarebbero tre le notizie da approfondire. Angela Merkel, primo cancelliere in visita al campo nazista di Dachau. L’arresto al Cairo, ripreso dalle telecamere minuto per minuto, di Mohammed Badie, guida suprema dei Fratelli Musulmani. La paura dei mercati per le conseguenze (svalutazione delle monete dei paesi emergenti) dall’atteso rialzo dei tassi da parte della Fed, la banca centrale americana.
Ma normali non siamo. “Crisi, Letta avverte Berlusconi”, La Stampa. ”Letta in campo contro la crisi”, Corriere della Sera. “L’altolà di Letta a Berlusconi”, Repubblica. Le parole che regalano il titolo ai tre quotidiani le ha dette, evidentemente, il Premier e sono queste: “il PDL si assumerà le sue responsabilità. Il Pd farà la scelta giusta”. Parole, direte. Il Giornale sa fare di meglio e “apre” ancora con le parole che avrebbe detto nel 2011 il giudice Antonio Esposito (“gli faccio un mazzo così”). Ma oggi svela di avere un asso nella manica: Quelle parole le ha sentite Franco Nero, che conferma: “Esposito odiava Berlusconi”. Il Fatto, da parte sua, mette mano al pallottoliere: “In giunta 14 sì contro 9 no. Via Berlusconi dal Senato”. Prudenti, colleghi! Dopo il voto in giunta c’è quello in aula e a scrutinio segreto.
La Merkel a Dachau ha fatto un discorso per benino: lo traduce e lo pubblica Repubblica. Ma quello che stupisce (provate a spiegarlo a un ragazzo è che sia la prima volta. Mai un cancelliere della Germania Federale, della Germania di nuovo unita, era mai entrato in un campo di sterminio nazista. E colpisce la precisione con cui Angela ricostruisca il percorso storico del campo di Dachau ma ometta di chiedersi: perché? Certo si rivolge ai giovani tedeschi, li avverte di restare in guardia contro ogni forma di razzismo, gli chiede di combattere l’estremismo. Ma il Nazismo fu solo questo, estremismo e razzismo? E lo spazio vitale che i Tedeschi rivendicavano, e il vittimismo per le conseguenze di una Guerra Mondiale (la Prima) che pure la Germania aveva voluto, e l’uso spregiudicato del disorientamento e della paura dopo l’iper inflazione, tutto questo non c’entra niente? Anni fa Francesi e Tedeschi si proponevano di adottare testi di storia comuni. Non devono averlo fatto. Infine, la ciliegina sulla torta: dopo l’orrore di Dachau la Cancelliera avrebbe dovuto consolarsi a una festa (elettorale!) della birra!
Badie è un fanatico dignitoso ed elegante. Abituato al carcere, non ha fatto una piega quando sono venuti a prenderlo nel quartiere di Nasr City, quello stesso dove gli avevano ammazzato il figlio, durante la carneficina del 14 di agosto. I Fratelli Musulmani sembrano a corto di fiato. La maggioranza degli egiziani non ne vuol sapere della loro sharia, della pretesa di occupare ogni posto di potere, e meno che meno è disposta a seguirli negli attacchi alle chiese copte, nella guerra civile contro quello che resta dello stato laico nasseriano e contro il potere dei militari. Ma è improbabile che un’organizzazione costruita in decenni di predicazione, assistenza ai bisognosi e lotta clandestina, sia stata già messa fuori gioco. Non serve neppure ai militari che così sia. Un professore ha denunciato Al Baradei per alto tradimento: cioè per essersi dimesso, non condividendo il massacro, e scappato all’estero. Finché ci sarà minaccia (di guerra civile), ci sarà consenso (o almeno sarà più difficile il dissenso) con la nomenclatura tornata al potere. La partita non è chiusa, lo ripeto. Perché la rottura dell’interclassismo confessionale nelle società arabe mi sembra fenomeno di lunga portata e perché, a ben vedere, già si coglie il disorientamento dei governi cosiddetti moderati, con Arabia Saudita e Turchia su fronti contrapposti. Ma non c’è dubbio che il generale Al Sisi abbia avuto il suo 18 Brumaio. Ma in agosto e con centinaia di morti.
“La Fed spaventa i mercati”, titola il Sole24Ore. Interessante l’analisi a pagina due sulle turbolenze monetarie, con svalutazione delle loro monete rispetto al dollaro, nei paesi emergenti. Dall’India all’Indonesia, dal Brasile alla Russia, passando dal sud Africa, se la Fed finisce di sputare nel mercato montagna di dollari, i nuovi consumatori dovono pagare di più per molte cose che ormai considerano irrinunciabili. Ai loro governi, scegliere se lasciar svalutare le monete, con fuga di capitali e perdita del potere d’acquisto, oppure stringere a loro volta la corda e raffreddare la crescita. Questo credo di capire. Più che una ripresa duratura, mi pare si prospetti un provvisorio rimbalzo con il rischio di una mondializzazione della crisi, finora rimasta solo occidentale.
Last but not least, Ezio Mauro scrive di “un mondo alla rovescia”, che vuole fare “di Berlusconi il fuorilegge istituzionale, il primo cittadino di uno Stato nuovo, fondato sulla trasgressione elevata a norma, sulla forza che prevale infine sul diritto”. Proprio così. E la controprova la offre, sul Corriere, Sergio Romano. Dice a Berlusconi “che trascorrerà un periodo agli arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali e non farà parte del Parlamento”. Al Pd, che sarebbe meglio prender tempo e chiedere alla Consulta se il Senato possa dichiarare la decadenza del Cavaliere in forza della legge Severino. Infine di nuovo a Berlusconi chiede di “fare un passo indietro e lasciare dietro di sé un personale politico capace di raccogliere quella parte della sua eredità che è ancora utile al paese”. Risponderò con un verso della Traviata: “follie, follie, delirio vano è questo”. Perché, caro ambasciatore Romano, Berlusconi non si è mai mostrato capace di separare il suo interesse immediato da quello dello Stato, la ragion personale da quella politica.
Piero Ignazi scrive: “si sta diffondendo la richiesta che il Pd sia ancora una volta responsabile, come fosse un fratello maggiore di giovani scavezzacollo …. La responsabilità è un tratto storico sia di marca comunista (con in cima i miglioristi di Giorgio Amendola e Giorgio Napolitano) che democristiana (pensiamo ai placidi dorotei di tante legislature)….Queste pressioni sul Partito Democratico aumenteranno giorno dopo giorno. Alla fine rischierà di pagare lui il prezzo della condanna di Berlusconi”. No comment.