Di Padre Paolo Dall’Oglio non si hanno notizie dal 29 Luglio, in molti sono preoccupati per la sua sorte. Padre Dall’Oglio si è da sempre impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico e per questa ragione è stato osteggiato dal regime di Assad. La sua è una delle purtroppo rare voci nel nostro paese che più si è spesa per raccontare il dramma di questa nazione evocando con forza la pace e la libertà per il popolo siriano, fra le sue iniziative va ricordata anche la petizione indirizzata a Papa Francesco . E’ stata organizzata per mercoledì 7 Agosto a Milano una fiaccolata per esprimere gratitudine e vicinanza a Padre Dall’Oglio, il ritrovo è previsto alle ore 21:30 in piazza Cordusio. Questo è l’evento su facebook: https://www.facebook.com/events/508068502602074/ in cui si legge:
“Padre Paolo è per molti semplicemente Abuna. Dopo aver passato 30 anni in Siria a favorire il dialogo interreligioso tra musulmani e cristiani, è stato espulso dal regime di Assad nel giugno 2012 per il suo dichiarato appoggio ai giovani rivoluzionari in cerca di libertà (hurriye) e dignità (karama). Ha iniziato a girare il mondo, a spendersi con tutte le sue energie, per divulgare gli ideali della rivoluzione siriana, una lotta anzitutto per la dignità e la verità di un popolo schiacciato da oltre 40 anni di dittatura organicamente mafiosa e trasversalmente repressiva. Ha denunciato senza peli sulla lingua i giochetti politici di chi vuole spartirsi le macerie della culla della civiltà mediterranea. Chi ha avuto l’occasione e la fortuna di partecipare ad una delle sue innumerevoli conferenze in giro per il globo, non ha potuto fare a meno di calarsi nella sofferenza umana di un popolo abbandonato al proprio destino dal silenzio assordante della comunità internazionale, pronta a disegnare linee rosse mai rispettate, e tutt’ora incapace di prendere la coraggiosa decisione di schierarsi per un reale processo di democratizzazione e pacificazione della Siria. Abuna ama definirsi il cappellano della rivoluzione, il Don Orione dei siriani. Padre Paolo ha semplicemente seguito quel che la sua coscienza di essere umano, con i suoi forti valori di amore e solidarietà verso il prossimo, gli ha suggerito di fare. E ora che risulta irreperibile, è tempo di dimostrargli la nostra vicinanza e tirar fuori il lato umano che tutti, anche se solo in un angolo remoto del nostro cuore, possediamo.”