Le riviste e i quotidiani si leggono di più degli ebook; gli uomini sono più inclini delle donne a scegliere la forma digitale; ma le donne leggono con maggiore frequenza. E poi ci sono gli studenti universitari che deludono le aspettative, scegliendo in generale la lettura dei libri in formato digitale meno dei loro coetanei con un titolo di studio inferiore o dei laureati. Sono questi alcuni degli elementi emersi dalla ricerca presentata nel corso di ‘Leggodigitale’, l’incontro organizzato da Capalbio Libri, in collaborazione con Cubolibri, lo store di Telecom Italia dedicato all’editoria digitale, e con l’Università Roma Tre, per discutere sulle tendenze che stanno rivoluzionando il modo di leggere degli italiani, e a cui hanno partecipato Sebastiano Maffettone, Salvo Mizzi, Costanza Nosi, Selena Pellegrini, Carlo Alberto Pratesi e Davide Albeggiani, assieme al pubblico di piazza Magenta. Lettori, digilettori e appassionati della rete hanno riempito il cuore del borgo medievale capalbiese per dare vita a una digital night con i loro tablet, smartphone, laptop collegandosi al wi-fi fornito da Etruria Wi-fi e commentando in tempo reali i risultati del sondaggio lanciato sulla rete nei giorni scorsi sulle abitudini degli italiani in tema di lettura digitale. Molte le domande e molte le osservazioni da parte del pubblico presente in piazza e numerose le interazioni sui social network: una vera e propria conversazione live resa possibile grazie al Visible Cloud Live che ha permesso la visualizzazione su maxi schermo dei commenti provenienti dalla piazza e dalla rete seguendo l’hashtag #leggodigitale, creato per l’occasione da Capalbio Libri. In generale, l’analisi realizzata e presentata da Costanza Nosi e Carlo Alberto Pratesi del Dipartimento di Scienze Aziendali di Roma Tre, conferma dati diffusi periodicamente dall’Istat sulle abitudini di lettura degli italiani e cioè che i libri sono letti più diffusamente tra coloro che possiedono un elevato grado di istruzione rispetto agli individui in possesso di un titolo di studi inferiore. La carta rimane un formato largamente utilizzato per la lettura: il 95% del campione dichiara di continuare a leggere libri su carta, un quarto di questi afferma di continuare a leggerli, ma sempre meno. La lettura digitale si pone quindi, almeno per adesso, come modalità complementare a quella cartacea, e non sostitutiva, per la stragrande maggioranza dei partecipanti all’indagine. Tra gli interpellati, la lettura di eBook viene percepita come fenomeno tendenzialmente ”privato”, che avviene all’interno delle mura della propria abitazione. La casa è il luogo che viene più frequentemente indicato dai rispondenti (80%) quando si chiede loro dove leggono, seguita dai luoghi in cui trascorrono il tempo libero, come giardini, spiagge, palestre, ecc., e dai mezzi di trasporto (autobus, metropolitana, treno, ecc.) con percentuali del 55-57%. L’università è indicata da poco più della metà degli studenti, mentre il posto di lavoro da circa un quinto dei non studenti. Il beneficio che viene apprezzato di più consiste nella possibilità di portare con se’ un numero pressoché illimitato di libri scaricati sul device, considerato importante da 9 rispondenti su 10, segue il beneficio economico dato dal prezzo inferiore degli eBook rispetto a quelli cartacei e dalla possibilità di archiviare libri sul supporto hardware giudicati rilevanti rispettivamente dal 74% e dal 71% dei soggetti indagati. Infine, il maggior grado di consenso, manifestato dal 70% dei rispondenti, viene espresso sul fatto che gli eBook siano più “green” dei libri cartacei, grazie al fatto che non necessitano di carta per essere prodotti, e che siano facili da acquistare (67%).