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35 come loro: “Si scrive ‘Scuole di giornalismo’ si legge ‘Scuola di Perugia'”

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Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Articolo 21,
abbiamo letto sul vostro sito l’intervento del presidente della Casagit, Daniele Cerrato, che difendeva l’accordo Rai – Usigrai portando a modello la parte che ha permesso l’ingresso in azienda di 35 ex allievi della Scuola di Perugia.
Lo ha già spiegato bene il presidente dell’Odg che ha voluto rispondere direttamente a Cerrato, ma vogliamo ribadirlo: quella parte di accordo presuppone che Perugia sia una scuola aziendale, fattispecie non prevista dal Quadro di indirizzo dello stesso Odg.
L’intervento di Cerrato ha il merito di introdurre argomentazioni interessanti su cui è giusto che la categoria si confronti. Non può sfuggirci, però, il tentativo di allargare la sfera del discorso a temi non pertinenti alla nostra protesta (a cui Cerrato si riferiva) allo scopo di delegittimarla o derubricarla. Le parole del presidente della Casagit rientrano, infatti, nel piano delle opinioni personali. Il tema da noi sollevato, invece, riguarda la sfera delle regole. Anche se qualcuno si sta impegnando nel convincerci che queste siano interpretabili e non ben definite, è innegabile che il Quadro di indirizzi che tutte le Scuole sono tenute a rispettare sia stato violato.
Riteniamo inaccettabile che la Casagit, nata da un’iniziativa del sindacato di tutti i giornalisti, assurga a modello una pratica al di fuori delle regole.
Siamo intervenuti per parlare delle regole e non cadremo nel tranello di chi ci dice “sono ben altri i problemi…”. E continueremo a farci sentire, nonostante le ‘difficoltà’ registrate nei giorni scorsi per accedere al nostro profilo Fb forse a causa delle numerose segnalazioni da parte degli utenti circa nostre violazioni, mai avvenute, al Regolamento.
Monitoreremo la situazione e cercheremo di percorrere tutte le strade possibili (a cominciare dal coinvolgimento della Vigilanza Rai) per ristabilire il rispetto delle regole. Chiediamo che tutti i posti disponibili nell’azienda di servizio pubblico siano messi a concorso, senza percorsi preferenziali.
In questi giorni non si è abbastanza sottolineato, forse, che ogni posto assegnato ‘d’ufficio’, rappresenti un’opportunità in meno per un giornalista magari ugualmente bravo e meritevole dei ‘perugini’.
Che nel ‘modello’ auspicato da Cerrato ci sia del marcio è testimoniato inoltre dal fatto che nell’accordo si parli di “35 nuove utilizzazioni prese dalle scuole di giornalismo secondo prassi aziendale” quando poi di fatto ciò è stato vero per un’unica scuola. Si scrive ‘Scuole di giornalismo’ si legge ‘Scuola di Perugia’.
Grazie per lo spazio che vorrete concederci. E auguriamo a Cerrato buone vacanze. Per una risposta, noi siamo sempre qui.

“35 come loro”


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