Hurriyet online riferisce che le forze antisommossa turche hanno impedito la notte scorsa a diverse centinaia di giornalisti che protestavano contro la repressione delle proteste delle ultime settimane e contro pressioni, censura e autocensura imposti alla stampa turca di raggiungere Piazza Taksim a Istanbul. La manifestazione dei cronisti è stata fermata su Istiklal, strada icona della movida di Istanbul, da due blindati della polizia e da circa 100 agenti antisommossa. I giornalisti hanno allora deciso un sit-in di protesta. La manifestazione era stata organizzata dalla Piattaforma Giornalisti, riferisce Hurriyet, per denunciare anche gli arresti arbitrari dei cronisti durante le manifestazioni e le violenze della polizia. Almeno 111 giornalisti e fotografi sono stati feriti, arrestati o vittime di violenze durante le manifestazioni anti-governative, stando alla Fondazione Vakfi. Secondo Gulsah Karadag, del quotidiano Birgun, la polizia più volte ha sparato candelotti lacrimogeni “direttamente contro i giornalisti” e diversi cronisti “sono stati picchiati o arrestati solo perché stavano facendo il loro lavoro”. Hurriyet riferisce anche del caso della giornalista Arzu Demir, dell’agenzia Etha, che ha denunciato di avere subito molestie sessuali durante la perquisizione della sua casa da parte della polizia il 18 giugno scorso. Secondo il Comitato internazionale per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) la Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan è oggi il paese del mondo con il maggior numero di cronisti in carcere.