“Finalmente approvate dal Senato la Legge Europea 2013 e la legge di delegazione europea. Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto in favore delle imprese abruzzesi e per quelle delle altre aree terremotate di Umbria, Marche, Basilicata e Puglia: la norma penalizzante inserita nel disegno di legge ‘europea’ è stata stralciata e non compare nel testo che oggi l’Aula del Senato ha approvato. Tutta la questione della fiscalità per le zone terremotate costituirà l’oggetto di un disegno di legge che verrà trattato a parte, come prevede in automatico la procedura del Senato in caso di stralcio di un articolo da un provvedimento”. Lo annuncia la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.
“Come è ormai noto – spiega Pezzopane – il disegno di legge europea che oggi il Senato ha approvato conteneva, all’articolo 33, norme riguardanti il trattamento fiscale delle imprese nelle aree terremotate di Umbria, Marche, Basilicata, Puglia e Abruzzo. Secondo il testo originario, in applicazione a disposizioni europee, le aziende colpite da terremoti anche dodici anni fa e che per questo avevano goduto della sospensione delle imposte, sarebbero state costrette a restituire le somme dovute nella misura del 100% e non in misura ridotta, come finora previsto. A questo articolo erano stati presentati emendamenti soppressivi, non accolti, ma alla fine grazie alla battaglia parlamentare è stato stralciato. Ora è necessario che il governo intervenga sull’Europa. Non è possibile, infatti, considerare con pesi e misure diverse le imprese colpite nel tempo da diversi eventi sismici. E soprattutto non è possibile considerare aiuti di Stato, e quindi violazione della concorrenza, un alleggerimento fiscale ad aziende che di fatto hanno spesso rischiato la chiusura a causa dei danni da terremoto. Voglio sottolineare – conclude la senatrice Stefania Pezzopane – lo sgradevole intervento del senatore Giovanardi (Pdl) che non ha votato la legge per protestare nei confronti dei presunti vantaggi che avrebbero avuto le popolazioni terremotate da questo provvedimento”.