“Premesso che Della Valle è anche parte in causa nella vicenda RCS, premesso anche che si tratta di uno scontro furibondo tra soliti noti per il controllo di un grande gruppo editoriale, non si può non riflettere sulla eccezionalità della lettera aperta spedita al presidente Napolitano.
Per quale ragione Della Valle si é rivolto al Quirinale che non ha responsabilità in materia? Lo ha fatto perché ritiene in pericolo l’articolo 21 della Costituzione? Allora sarà il caso che, comunque la si pensi, si apra una pubblica discussione nelle sedi competenti”. Lo affermano in una nota gli esponenti di Articolo21 Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita.
“Contro le concentrazioni editoriali esistono ancora, per quanto indebolite dai conflitti di interessi, norme e regole che spetta ai governi, alla Consob, alle autorità di garanzia fa rispettare, anche in modo preventivo. Se é legittimo che i privati tentino di allargare i confini delle loro
proprietà, sarebbe ora e tempo che nuove norme provvedessero a tutelare l’autonomia delle redazioni e il diritto della pubblica opinione ad essere
informata in modo corretto e trasparente. Quello che non si può più continuare a fare, anche dopo questa lettera di Della Valle, é continuare
a fingere di non sapere e di non sentire”.