Premio Scenario per Ustica – Progetti Finalisti
Beatrice Baruffini “W (Prova di Resistenza)”
Serena Di Gregorio “Cinque agosto”
Elisa Porciatti “Ummonte”
Collettivo InternoEnki “M.E.D.E.A.BIG OIL”
VENERDI’ 19 LUGLIO – ORE 21.30
nell’ambito della rassegna teatrale DEI TEATRI, DELLA MEMORIA V EDIZIONE
Direzione artistica di Cristina Valenti 3 – 31 luglio 2013 nell’ambito del cartellone “ARTE MEMORIA VIVA – Dalla verità alla storia” XXXIII Anniversario della Strage di Ustica
bè bolognaestate 2013
con il patrocinio di Dipartimento delle Arti Università di Bologna
Ancora sulla scia delle forti emozioni legate alla presenza bolognese di Judith Malina, ospite d’eccezione della rassegna, prosegue “Dei Teatri, della Memoria” venerdì 19 luglio (ore 21.30, ingresso gratuito) a Il Giardino della Memoria con i quattro progetti dei giovani finalisti del Premio Scenario per Ustica, il premio che l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e l’Associazione Scenario, con il sostegno di Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e Assemblea Legislativa della Regione Sicilia, promuovono per il Teatro rivolto alle giovani generazioni, destinato a nuovi progetti incentrati sulle tematiche dell’impegno civile e sociale e della memoria.
In un’unica serata – con consegna del Premio al vincitore da parte di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica – vengono presentati gli studi scenici di venti minuti che contribuiscono a disegnare un affresco d’Italia conducendoci nella Basilicata petrolizzata della Val d’Acri raccontata attraverso il mito di Medea, nella Siena, città gioiello, costruita attorno a una banca grande “ummonte”, oggi riunita al suo capezzale, per risalire a ritroso nella storia della Parma dell’ Oltretorrente resistente ai fascisti di Italo Balbo e ai ricordi degli anni drammatici della guerra degli anziani di un piccolo paesino abruzzese.
Su un muro dell’Oltretorrente, un quartiere di Parma, nella parte affacciata al fiume, compare la scritta “Balbo t’è pasé l’Atlantic mo miga la Perma” (Balbo hai passato l’Atlantico, ma non la Parma). A fianco, una data: 1922. Di questo racconta la parmigiana Beatrice Baruffini in “W (prova di resistenza)”, da lei diretto ed interpretato. È nel 1922 che nei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio, Parma e i suoi abitanti, resistettero, innalzando le barricate, all’aggressione dei fascisti guidati da Italo Balbo. Cinque giorni di scontri in cui quasi tutta la città si schierò unita contro un comune nemico. Donne, uomini, bambini, ragazzi, ognuno come poteva, parteciparono a una lotta collettiva che portò Parma ad essere l’unica città in grado di respingere il fascismo, prima della marcia su Roma. W (prova di resistenza) è un grido di vittoria, un’indagine attraverso i simboli, le metafore, i luoghi comuni della resistenza parmigiana del 1922, per molti considerata una prova generale della Resistenza del 1945.
La memoria legata alla vecchiaia è il tema che Serena Di Gregorio, abruzzese, classe 1978, affronta ed interpreta in “Cinque agosto”. I racconti, i gesti, le movenze raccolti fra gli anziani di Montesilvano, piccolo paese in provincia di Pescara, ripercorrono la storia del nostro Paese, a partire dai tragici anni della guerra. “Sono stata sempre affascinata nella mia vita dalle persone anziane, le ho sempre osservate nei loro gesti quotidiani, nelle loro movenze oramai impacciate e soprattutto ho ascoltato i loro racconti, la cosa che più mi colpisce è come vivono la condizione dell’essere “vecchi”. Ho notato che trascorrono il loro tempo a ricordare il passato, non perdono occasione per parlarne con chiunque gli capiti a tiro, tornare indietro con la mente li rende vivi, il loro passato diventa il loro presente e il loro futuro”.
Sullo sfondo una città gioiello storica, con una banca storica. E’ Siena e da Siena arriva Elisa Porciatti con lo studio “Ummonte”, da lei scritto, diretto e interpretato. Tra i banchi di una scuola, tra le generazioni, nelle relazioni, passano i fatti di un colosso di un grande sistema economico per il suo innato talento di dettare le regole nel suo ambiente. Tiene in vita una città e sul più bello la riunisce al suo capezzale di padre agonizzante e pieno di debiti. Intorno una città di storie. E solo una donna a raccontarle. Un tempo di domande su come si vive il terremotarsi di un sistema garante di benessere e sicurezza. Su chi decide il valore delle cose. Su come si costruisce una storia individuale dentro uno scenario così risolto e così impermanente. Sguardi di tanti, su un meccanismo più grande di noi, creato da noi.
In una Basilicata petrolizzata si colloca invece la rielaborazione contemporanea di “M.E.D.E.A. Big-Oil” del gruppo romano Collettivo InternoEnki, testo e regia Terry Paternoster, con gli attori del Collettivo InternoEnki Chiara Lombardo, Mariavittoria Argenti, Ramona Fiorini, Teresa Campus, Terry Paternoster, Alessandro Vichi, Donato Paternoster, Gianni D’Addario, Mauro Cardinali (sostituti: Valentina Izumi Cocco, Elena Cucci, Anna Ferraioli RavelMonica Mariotti, Angelo Lorusso, Giulio Cristini, Salvatore Langella, Pierfrancesco Rampino, Ezio Spezzacatena, Matteo Vignati). La ricostruzione di un innamoramento, senza corresponsione d’amore: l’eroina tragica è una donna lucana tradita dallo “straniero”, il Big Oil-Giasone, ruolo-simbolo affidato a una compagnia petrolifera. Lo “straniero” è l’amante infedele che non mantiene la promessa d’amore, di crescita e di lavoro a un paese che regala ricchezza e riceve povertà. In questo senso, anche Medea è “simbolo”: l’amante tradita, metafora della chiusura mentale che, a sua volta, diventa causa di un irreversibile senso di colpa. Il tragico che si vuole raccontare è quello del Sud dei nuovi sottoproletari, il contrasto fra cultura barbara e primitiva con la cultura moderna e neocapitalistica. “Realtà del tragico” annichilenti, così come esemplifica la situazione di Val d’Agri, dove l’incidenza tumorale è ormai conseguenza conclarata del dissesto ambientale provocato dall’Eni.
La serata è inserita nell’ambito di bè bolognaestate 2013, il cartellone di eventi coordinato e sostenuto dal Comune di Bologna, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Gruppo Unipol.
In caso di maltempo gli spettacoli si terranno presso la sala del Centro Montanari.
VISITARE IL MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICA:
Dal 27 giugno al 2 settembre: orario di apertura, dal venerdì alla domenica, dalle h 17.00 alle h 22.00.
In occasione degli eventi del Giardino della Memoria, il Museo rimarrà aperto dalle h 17.00 fino alle h 24.00.
ARTE MEMORIA VIVA è un progetto di: Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e Museo per la Memoria di Ustica. Con il sostegno di: Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa della Regione Sicilia, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, MAMbo, Quartiere Navile, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna. Main sponsor: Gruppo Unipol. Con il patrocinio del Dipartimento delle Arti e del Dipartimento di Italianistica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. In collaborazione con Associazione Scenario, Cronopios, Officina Immagine, Akamu. Si ringrazia Lega Coop Bologna, TPER.
Info: Cronopios T.051.224420 – info@cronopios.it
Programma e materiali stampa nei siti:
www.ilgiardinodellamemoria.it – www.bolognaestate.it