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Morto Vincenzo Cerami, una vita tra cinema e letteratura

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Il mondo della cultura italiana piange la scomparsa di Vincenzo Cerami, scrittore e sceneggiatore romano: si è spento all’età di 72 anni (era nato il 2 novembre del 1940) dopo una lunga malattia, come riporta il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online. Il nome di Cerami è da ormai 15 anni accostato al capolavoro di Roberto Benigni “La vita è bella”, per il quale lo scrittore ricevette anche una nomination all’Oscar per la sceneggiatura. Ma Cerami ha firmato altri romanzi importanti come “Un borghese piccolo piccolo” (anch’esso portato sul grande schermo con la commovente interpretazione di Alberto Sordi), “La lepre” e la raccolta di racconti “Fattacci”, dove sfoggiava le sue doti di cronista. Il sodalizio con Roberto Benigni lo ha portato a firmare anche l’esilarante “Johnny Stecchino” e “La tigre e la neve” mentre a teatro, insieme a Nicola Piovani è stato autore dello spettacolo “Romanzo Musicale”. Si avvicinò al cinema grazie a Pier Paolo Pasolini, che lo prese come aiuto regista in “Comizi d’amore”, “Uccellacci e uccellini” e nel suo episodio del film “La terra vista dalla luna”. L’incontro con Pasolini, del quale sposò poi la cugina, fu determinante per la poetica lucida e caustica di Cerami: non a caso tra i suoi lavori compare il crudo “Il casotto”, diretto proprio da Sergio Citti, attore feticcio del poeta friulano. Fortunato è stato anche il rapporto con Antonio Albanese, con il quale ha collaborato come sceneggiatore nelle sue “fughe” dal palcoscenico al grande schermo, come “Uomo d’acqua dolce” e “La fame e la sete”.


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