Non è perché le televisioni non ne parlino che loro siano spariti. Non è perché i giornali preferiscano raccontare i “bla-bla” e ogni minimo retroscena dei politici che i loro drammi spariscono. Così ad esempio, qualche giorno fa Lucia Uva è arrivata fin davanti alla suprema Corte per chiedere che la morte in caserma di suo fratello non si risolva con un processo ai giornalisti delle Iene. Erano le 12 quando è arrivata in piazza Cavour Roma e ha iniziato la sua protesta. Con lei le altre donne delle vittime dello Stato. Solo 24 ore prima la procura di Varese ha chiuso le indagini con il rinvio a giudizio per diffamazione a carico della stessa Lucia e tutti coloro che si sono occupati del caso di Giuseppe Uva, compreso Adriano Chiarelli autore del libro Malapolizia e con Francesco Menghini del cortometraggio “Nei secoli fedele – il caso Giuseppe Uva” . Come la trama di una brutta tragicommedia quella stessa indagine era stata avviata da un esposto presentato da Lucia, sorella di Giuseppe, morto il 14 giugno 2008 all’ospedale di Varese dopo essere stato fermato in una via del centro, aver trascorso parte della notte nella caserma carabinieri di Varese ed essere stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. “ Dopo cinque anni di processi infondati fatti a vuoto contro medici innocenti il pubblico ministero Agostino Abate, denunciato da mia figlia alla procura di Brescia per favoreggiamento ha deciso il mio rinvio a giudizio” ha ripetuto la donna preoccupata di quei 300 giorni che mancano alla prescrizione.
Oggi scrive Domenica Ferulli, figlia di Michele 51 enne morto in via Marsala a Milano il 30 giugno 2011 durante un arresto effettuato da quattro agenti mentre lui era prono a terra con le braccia dietro la schiena invocando: “Aiuto, aiuto” …
Per ricordare Ferrulli Michele è stata scritta una canzone e creato un video. La canzone con parole toccanti l’ ha scritta il nipote di Michele, questa canzone esprime il dolore per una perdita ingiusta. Un dolore indescrivibile ! (Domenica Ferulli)