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Lazio. Fermare la mafia sul litorale. Interrogazione SEL a Alfano

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Ileana Piazzoni, Nazzareno Pilozzi e Filiberto Zaratti tracciano un quadro allarmante, partendo dai recenti attentati al giornalista di Ardea Luigi Centore

Attentati incendiari. Aggressioni. Omicidi. Beni confiscati… Che succede sul litorale laziale, da Ardea a Nettuno, dove giornalisti e amministratori comunali subiscono minacce ed intimidazioni? Dove risultano in piena attività gruppi legati a mafia, ‘ndrangheta e camorra? Perché su questo territorio non vengono potenziati subito, come sembra necessario, gli organi di polizia e le attività investigative antimafia? Lo hanno chiesto al ministro dell’Interno Angelino Alfano i deputati di Sinistra Ecologia e Libertà Ileana Piazzoni, Nazzareno Pilozzi e Filiberto Zaratti, il 17 luglio 2013 con una interrogazione parlamentare.

I parlamentari di SEL hanno preso spunto dai recenti attentati incendiari di Ardea che hanno distrutto le auto del giornalista Luigi Centore, del sindaco Luca Fiori e del consigliere Pdl Marcucci, per chiedere al ministro dell’Interno “quali iniziative intenda intraprendere per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni di stampo mafioso nel litorale laziale”; in particolare, gli hanno chiesto “se non ritenga opportuno prendere provvedimenti atti a potenziare gli organici, le capacità e gli strumenti degli organi inquirenti presenti sul territorio del litorale laziale al fine di agevolare il controllo del territorio e implementare le attività di contrasto delle organizzazioni criminali”.

Il documento ispettivo depositato alla Camera dei Deputati cita i seguenti elementi rivelatori della presenza attiva della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra nella zona di Ardea, Anzio e Nettuno e sull’intero litorale laziale:

– il territorio di Anzio e, più in generale, tutto il litorale pontino e romano, come dimostrano i processi Appia e Mithos pendenti innanzi al tribunale di Velletri, risultano fortemente infiltrati da organizzazioni criminali, tra cui il clan Gallace;

– una recente relazione della DDA di Roma dice: «È stato accertato con costanti e specifici servizi come la permanenza abituale del Gallace Bruno nelle località del litorale pontino (territorio compreso tra Anzio-Nettuno ed Ardea) che, per effetto della presenza massiva e ramificata di numerose famiglie appartenenti al medesimo “locale” costituito da diverse ’ndrine, garantisca una sorta d’immunità e tranquillità “ambientale” per la gestione degli affari illeciti»;

– nello stesso territorio risulta operativo il clan dei casalesi, come attestano le sentenza emesse dal tribunale di Latina il 16 novembre 2012 e la sentenza emessa dal tribunale di Latina, e confermata dalla corte d’appello di Roma, a carico di Pasquale Noviello ed altri per gravi reati aggravati dalle modalità mafiose;

– recenti episodi di cronaca confermano la presenza delle organizzazioni criminali: il 5 marzo del 2012, intorno alle 15, ignoti hanno sparato sei colpi di pistola contro l’abitazione del vice sindaco di Anzio Patrizio Placidi: questa intimidazione di stampo mafioso è solo l’ultima ai danni di un amministratore comunale; la notte tra il 29 e il 30 maggio del 2011 sono stati assassinati, a colpi di pistola, in località Cecchina di Albano, Fabio Giorgi di Ardea e Rabii Baridii di Roma, nell’agguato rimanevano feriti anche altri soggetti; le indagini della procura distrettuale antimafia di Roma hanno individuato gli autori della strage in alcuni soggetti contigui al clan Santapaola da anni attivi tra Ardea e Pomezia; il 31 agosto 2011, su richiesta della procura distrettuale di Reggio Calabria, sono stati sequestrati numerosi beni al dottor Marcello Fondacaro già condannato in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto sodale del clan calabrese dei Molè;

L’interrogazione focalizza in questi termini l’attenzione sul Comue di Ardea:

– la città di Ardea (RM) è storicamente caratterizzata da infiltrazioni mafiose, poiché già negli anni cinquanta vi si era insediato il boss Francesco Paolo Coppola, detto «Frank Tre Dita», e tra la fine degli anni novanta e il 2000 diverse indagini della procura distrettuale hanno individuato pericolose organizzazioni di narcotrafficanti che comprendevano anche esponenti della ’ndrangheta ivi residenti (vedasi le relazioni della Commissione parlamentare antimafia dall’XI alla XIV legislatura);

– nella città di Ardea negli anni passati sono stati compiuti eclatanti delitti che sembrerebbero di stampo mafioso: in particolare, il 17 giugno del 2007 è stato assassinato il pregiudicato siciliano Michele Di Grazia e il 4 gennaio del 2008 è stato ucciso il pregiudicato Alessandro Torni, già coinvolto nelle indagini per il delitto di Mario Guzzon;

– tra il 2009 e il 2010 sono state compiute numerose intimidazioni ai danni dei consiglieri del PdL Franco Marcucci e Nicola Tedesco nonché nei confronti del bar ristorante B Palace;

– il 10 luglio del 2013 la vettura del giornalista Luigi Centore di Ardea ha subito un grave incendio doloso (si tratta del secondo episodio intimidatorio nei confronti del Centore), secondo quanto apparso dalla stampa nelle settimane precedenti venivano incendiate altresì le auto del sindaco di Ardea, Luca Fiori e del consigliere del PdL, Marcucci;

– la notte del 15 luglio 2013, due autovetture di parenti del giornalista Luigi Centore sono state oggetto di incendi dolosi da parte di ignoti;

il tessuto politico amministrativo del litorale a sud di Roma già in passato è stato infiltrato dalla criminalità organizzata come testimonia lo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno a dicembre del 2005.

OSSIGENO


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