A Lampedusa non ci sono libri così il sindaco Giusi Nicolini lancia un appello che rimbalza sui social network raccogliendo migliaia di adesioni. “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove potere acquistare libri -spiega il primo cittadino- Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare libri? Io non ci credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avere già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa”. Sull’isola non ci sono né librerie né una biblioteca e i lampedusani, come ha spiegato Nicolini, sono costretti ad andare sulla terra ferma per comprare un libro così ha pensato di lanciare l’appello. È bastato davvero poco tempo perché si innescasse la catena di solidarietà da parte della gente e, in poche ore, la casella di posta del sindaco è stata inondata di richieste: “Non mi aspettavo questo successo, in poche ore ho ricevuto tantissime mail di gente che chiede come potere inviare i libri” ha raccontato Nicolini, aggiungendo “Non ci sentiamo più soli”.
Il prossimo obiettivo, ha spiegato il sindaco, è quello di costruire una biblioteca per i bambini, “stiamo lavorando alla sua realizzazione, speriamo di poter fare presto” ha dichiarato Nicolini. Tutti comunque possono continuare a contribuire all’iniziava spedendo i libri direttamente al primo cittadino di Lampedusa che provvederà poi ad aprire una biblioteca pubblica sull’isola.