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La Somalia sfratta il Kenya da Kismayo

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Alla vigilia della festa dell’indipendenza del primo luglio la Somalia si ribella all’autoritarismo col quale il presidente keniota Uhuru Kenyatta interpreta la presenza delle sue truppe sul suolo somalo sotto le insegne di AMISOM e gli intima lo sfratto da Kismayo e da tutto il Jubaland.
Già da ieri era emersa l’intenzione delle milizie Ras Kamboni sotto il comando di Madobe, autoproclamatosi Presidente del Jubaland e sponsorizzato dal Kenya, di uccidere il colonnello Barre Hirale, fedele al Governo Federale della Somalia ed a sua volta proclamatosi Presidente del Jubaland. Il proposito era stato attuato cingendo d’assedio la casa di Kismayo dove Hirale si era asserragliato col l’intento di aggredirlo questa mattina, ma Hirale è esfiltrato con l’aiuto dei suoi durante la notte e quando questa mattina le milizie Ras Kamboni, con il supporto anche aereo del Kenya, hanno sferrato l’attacco finale, non hanno trovato nessuno. Quelle milizie hanno allora sfogato la loro rabbia sui civili e sulle proprietà mettendo la città a ferro e fuoco con saccheggi, sciacallaggi, stupri, violenze e uccisioni tra i civili che ancora non avevano lasciato la città.
Questo pomeriggio il Viceministro dell’informazione Abdishakur Ali Mire ha diramato la nota del Primo Ministro Abdi Farah Shirdon che costituisce un duro monito per il Kenya ed una pressante richiesta di intervento alle Nazioni Unite.
“A Kismayo – ha letto il Viceministro dell’informazione – vive una popolazione fraterna con pari diritti rispetto agli altri somali con i quali condivide uno Stato ed un governo. Ma negli ultimi due giorni la guerra sembra aver ripreso come nei tempi passati a causa dell’intervento non neutrale delle truppe Amisom del Kenya. Il Governo somalo per questo esprime profondo rincrescimento. Le truppe Amisom che operano a Kismayo hanno bombardato con armi pesanti la popolazione con gravi danni umani ed economici. Sono stati perseguitati i dipendenti del Governo Federale, il Comandante della guarnigione governativa Abbas Ibrahim Gurey è stato arrestato e si è dato fuoco alla sua caserma. Sono ancora sconosciuti i motivi dell’arresto e ancora non sappiamo dove stia e come sta il nostro Comandante.
In queste azioni delle truppe keniote di Amisom il Governo Federale vede una grave violazione del mandato dell’ONU.
Il Governo somalo chiede la sostituzione immediata delle truppe Amisom del Kenya..
Inoltre il Governo Federale chiede una commissione d’inchiesta indipendente che chiarisca cosa è accaduto realmente e indichi l’ammontare dei danni umani ed economici.
Il Governo federale chiede ancora di liberare senza condizioni il Comandante Abbas Ibrahim Gurey e di riportarlo al suo posto.
Il Governo Federale chiede, ancora, di nominare un ufficiale politico del’Unione Africana per la zona di Kismayo, esclusa la sua provenienza dal Kenya.
Infine il Governo Federale chiede alla comunità internazionale un intervento umanitario straordinario per la città di Kismayo. Ci sono stati morti e feriti tra i civili e non ci sono né medici né medicine.
Il Governo Federale chiede un immediato cessate il fuoco.”
C’è da sottolineare, poi, il pericolo che il conflitto di Kismayo riabiliti con un sentimento patriottico contro il Kenya le milizie di Al Shabab, attualmente in evidente difficoltà, annullando l’obiettivo di debellare il terrorismo e finendo con l’incendiare la regione in una guerra che, sebbene sotto insegne di Stati differenti, verserebbe esclusivamente sangue somalo.
Se, da una parte, gli uomini di Al Shabab sono quasi tutti somali, dall’altra parte le milizie Ras Kamboni vengono dal territorio del Kenya denominato NFD, già appartenente alla Somalia e tuttora abitato da somali che hanno sostenuto Uhuru Kenyatta nella corsa alle elezioni presidenziali da lui vinte superando di una spanna il 50% dei voti. Kenyatta si è così insediato alla presidenza lo scorso 9 aprile e, per ringraziamento, ha nominato Ministro degli esteri la Sig.ra Amina Mohamed Jibril, certo dotata di una brillantissima carriera internazionale, ma anche di origini proprio nell’NFD. E ancora dall’NFD proveniva l’ex Ministro della difesa keniota Mohamed Yusuf Haji che nell’ottobre 2011 invase il Jubaland asseritamente per difendere le aree pregiate del turismo dalle incursioni di Al Shabab.
E’ legittimo chiedersi: perché i somali dell’NFD non chiedono l’autonomia dal Kenya e tentano, invece, di sottrarre il Jubaland alla Somalia?

http://primavera-africana.blogautore.repubblica.it/2013/06/30/la-somalia-sfratta-il-kenya-da-kismayo-2/


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