Questa sera la città di Mineo, attraverso una grande manifestazione, renderà omaggio ai 6 eroi che hanno perso la vita dentro il depuratore comunale l’11 giugno 2008. L’evento sarà presentato da Sandy Di Natale. Durante questo appuntamento saranno ricordati le vittime di quella strage, e sicuramente il cuore di ognuno ripercorrerà quella tragica giornata. Però la tristezza di quei momenti dovrà essere sostituita dal grande affetto che proviamo verso questi straordinari padri di famiglia.
La madre di Salvatore Pulici (nella foto), Maria Agrippina Amantia, ricorda così suo figlio ” Una madre racchiude dentro il proprio cuore tanti momenti di suo figlio, specie se per un pò di anni ne è stata lontana. Anzi sono proprio quei momenti che ti fanno andare avanti. Ricordo quando apparecchiava la tavola, nascondeva sotto il mio piatto un biglietto dove mi chiedeva, mamma mi vuoi bene? Io naturalmente rispondevo di si. Quei bigliettini li ho tenuti per anni, dopo la sua morte li ho dati a mia nuora “.
Durante la manifestazione è prevista la presenza di artisti,scrittori,pensatori, sindacalisti,politici e poeti. I personaggi sono: Pippo Oddo, Mirabile Salvatore, Angelo Battiato, Giuseppe Scaravilli, Santina Gullotto, Anna Lo Coco, Antonio Parisi, Rosanna Alberghina, Emanuele Bunetto e Francesco Bunetto.
In memoria di Giuseppe Palermo, Salvatore Pulici, Natale Sofia, Giuseppe Zaccaria, Salvatore Tumino e infine Giuseppe Smecca. La signora Maria Agrippina Amantia, madre di Salvatore Pulici, dedica al figlio queste bellissime frasi poetiche.
Sei qui, sei nato, sei maschio!
parole dettate da lontane tradizioni
si mescolavano alle mie emozioni.
E cresci, e sei forte, bello
ti guardo mentre dormi, sembri un Bambinello.
Dio, l’ ho fatto io?
sono ancora bambina, ma sei mio.
E vai a scuola, cresci, vai di fretta,
eccola: bella, intelligente, colta.
Come l’ amavi, la madre dei tuoi figli.
Ed io, sono qui in parte ad osservare,
da lei sono venuti i miei due fiori.
Sogni, progetti, parole vane,
Dio mio come sono lontane !
Sei qui, davanti a me, mi sento sola,
la mano di tuo padre mi consola.
Quei giorni sono qui tutti nel cuore,
fuori dal tempo, bui ed irreali.
Sei qui figlio mio, dentro una bara,
non ci saranno più i tuoi sorrisi,
le barzellette, le tue imitazioni.
Mi ricordo quando mi prendevi in braccio
e mi facevi volare, per poi dirmi all’orecchio,
mamma ti voglio bene.