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Il Governo della famiglia Letta blocca il tax credit: 45 milioni meno al Cinema. Presidente si dimette come dichiarato?

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Il presidente Letta disse: “Mai più tagli alla cultura, se dovesse avvenire mi dimetterei”. 45 milioni in meno al cinema, la più grande industria culturale del paese: Presidente aspettiamo le sue dimissioni. Il potere del governo condanna il cinema italiano e lo affossa. Dopo che al FUS viene tagliato per circa 22 milioni di euro, ora tagliano altri 45 milioni al Tax Credit, rendendo impossibile produrre cinema e audiovisivo in Italia. Si impediscono alle produzioni straniere di lavorare in Italia, con gravissimi danni per all’attività degli studi di  Cinecittà, aprendo di nuovo la strada alla delocalizzazione delle produzioni italiane, mettendo a rischio di chiusura altre sale cinematografiche. Non considerando i 250.000 addetti che lavorano nel settore solo nel Lazio.  Il Ministro dei Beni Culturali Brai organizza un tavolo a Venezia per parlare di cinema. Mentre le associazioni tutte unite e compatte, hanno deciso di non partecipare a nessun convegno veneziano, ritirando i propri rappresentanti dai tavoli degli “Stati Generali” organizzati non accettando nessuna presenza del Governo. Ma non basta; le associazioni metteranno in campo immediatamente le iniziative di lotta e mobilitazione più opportune per far capire ai cittadini che, quando i politici sono ignoranti, tanto la cultura è di basso profilo, quanto l’Italia non acquisirà esperinze culturali dei propi cittadini altrettanto non avrà ricchezza della propria storia.  Con questo taglio il Governo della famiglia Letta sottolinea con il suo potere, ancora una volta, quanto è preoccupato dell’attività cinematografica, sembra di rivivere le lotte degli anni ’60.  Il Governo vuole la chiusura dell’industria e della creatività Italiana. Forse il libero pensiero, la fantasia e la cultura in genere sono delle competenze fastidiose.


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