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Giornalisti: fotoreporter Cacciatori arrestato in Turchia, “non mi difenderò nei tribunali turchi ma attraverso la stampa. Siddi (Fnsi), “invieremo delegazione in Turchia”

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“Sono Mattia Cacciatori, ho ventiquattro anni e sono un fotogiornalista. Il giorno 6 Luglio 2013 sono stato arrestato ad Istanbul dalla polizia turca durante una manifestazione per rioccupare Gezi Park. Stavo svolgendo il mio lavoro di fotografo e mi trovo oggi a dover affrontare i tribunali turchi perché accusato di aver impedito alle forze dell’ordine di compiere il proprio lavoro e di aver preso parte alla marcia non autorizzata”. Così il giovane fotoreporter scrive in una lettera ad Articolo21. “Dopo due giorni di carcere dunque devo subire ulteriori accuse. Compio una scelta politica chiara e decisa: non ho intenzione di rispondere ai tribunali turchi. Come non ho intenzione di presentarmi ai processi e non sto attivando avvocati in mia difesa. Ritengo che qui sia stata deturpata e sradicata la libertà di stampa e a tal proposito mi muoverò, in risposta alle accuse lanciatemi, solamente attraverso i mezzi di informazione. Che attacchino l’informazione, la parola e la stampa. La mia difesa si baserà solamente su esse. Deve essere un atto di forza preso da tutti noi “messaggeri” per far comprendere al mondo, e alle dittature, che l’informazione, quale base sulla quale poggiano le democrazie, non può essere violata e tanto meno manipolata”.

“Articolo21 e la Fnsi – afferma il portavoce Giuseppe Giuseppe Giulietti – hanno subito accolto l’appello risposto. Il segretario della Fnsi Franco Siddi ha preannunciato l’intenzione di assumere, nei limiti delle facoltà concesse dal diritto turco, la tutela politica e legale di Mattia Cacciatori”. “Nei prossimi giorni – ha annunciato Siddi – la stessa federazione internazionale invierà una sua delegazione, non solo in relazione a questo caso, ma anche per non far mancare attenzione e solidarietà internazionale agli oltre trenta cronisti ancora detenuti nelle carceri turche”.


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