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Francia: la riforma “light” degli aiuti alla stampa che scontenta l’on line

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Doccia fredda per la stampa on line francese alla presentazione della tanto attesa riforma degli aiuti alla stampa. Poche misure, tutte riservate alla cara vecchia stampa cartacea. E per l’IVA ridotta, i siti transalpini dovranno ancora aspettare a lungo…

di Andrea Paracchini

 

Dopo un anno di discussioni, riunioni, commissioni e rapporti, ci si poteva onestamente aspettare di più dalla riforma degli aiuti alla stampa presentata la settimana scorsa in consiglio dei ministri da Aurélie Filippetti. Di fronte ai giornalisti, la ministra della Cultura e della Comunicazione ha da subito rassicurato quanti, in periodo di rigore, temevano tagli radicali. “La garanzia della libera diffusione delle idee e delle informazioni è alla base del funzionamento democratico della nostra Repubblica”: le sovvenzioni pubbliche alla stampa non si toccano.

E tuttavia, i tanti rapporti commissionati dai vari governi succedutisi avevano tutti confermato l’ inefficacia dell’attuale sistema – 800 milioni di euro nel 2012 – tanto complesso quanto incapace di accompagnare efficacemente il mutamento del settore. Ma la ministra – mossa dalla volontà di rendere questi aiuti “più intelligenti”, secondo le sue parole – sceglie di andarci coi piedi di piombo… leggi tutto su lsdi.it


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