Dopo l’OSCE, anche l’organizzazione internazionale per i diritti umani “Article 19” chiede all’Italia di depenalizzare la diffamazione a mezzo stampa.
L’organizzazione internazionale per i diritti umani “Article 19” ha inviato da Londra una lettera aperta ai presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, lanciando un vigoroso appello affinché il Parlamento italiano adotti misure urgenti, non solo cancellando la pena detentiva per i giornalisti condannati per diffamazione, ma abrogando l’intero regime penale sulla diffamazione, e concedendo l’amnistia a tutti i giornalisti già condannati per questo reato.
“La libertà dei media è un valore europeo comune” e come tale va salvaguardato in tutti i paesi in un’ottica comune, anche eliminando gli effetti intimidatori nei confronti dei giornalisti resi possibili dalle legislazioni sulla stampa che conservano norme ereditate da ordinamenti non democratici, ha fatto osservare “Article 19”.
Un analogo appello alle autorità italiane a depenalizzare la diffamazione a mezzo stampa è stato rivolto il 28 maggio scorso al governo italiano dall’alto rappresentante per i media dell’OSCE, Dunja Mijatovic, con una lettera al ministro degli esteri Emma Bonino, che finora non ha risposto.
“Article 19”, diventata celebre per aver vinto nel 2009 la battaglia per la depenalizzazione della diffamazione a mezzo stampa nel Regno Unito, ha già scritto ai presidenti delle Camere, a ottobre del 2011, in seguito alla condanna a un anno di carcere di tre giornalisti di Chieti, quando ancora non si parlava del caso Sallusti.