“Quando in corrispondenza della fine di un qualsiasi TG, la lista delle mie ragioni per andare via lontano dall’Italia si allunga, e lo spazio per la mia indignazione sembra occuparlo la rassegnazione… mi metto a pensare a persone, gesti e fatti che testimoniano ogni giorno – il più delle volte senza fare molto notizia –l’importanza dell’impegno in prima persona per la legalità e la giustizia, l’unico futuro con una vera prospettiva: in qualche modo, ciò mi dà ancora la grinta necessaria per restare nonostante tutto”. Così Françoise Farano, esperta in comunicazione sociale, attivista per i diritti umani nel mondo, volontaria italiana della Croce Rossa, spiega una delle ragioni che la porteranno, per il secondo anno consecutivo, al campo di volontariato e studio organizzato da Libera e dedicato al mediattivismo.Quest’anno la settimana di comunicazione antimafia e per i diritti umani si terrà aPaganica (AQ) dal 16 al 23 luglio. Il campo sarà coordinato da Cosimo Marasciulo, del settore comunicazione e ufficio stampa di Libera, esperto in comunicazione sociale, e si rivolge a tutti i giovani che vogliano fare un’esperienza di contenuti e pratiche di comunicazione “dal basso”.
“Per iscriversi compilare il modulo on line”
Il cuore della seconda edizione del campo di mediattivismo quest’anno sarà proprio il racconto del territorio, fra teoria e pratica della comunicazione. I partecipanti, infatti, avranno modo di osservare da vicino come è stata gestita “l’emergenza post – sisma” in Abruzzo, all’Aquila, cosa è stato raccontato di quella ricostruzione coordinata dalla protezione civile. Fra documentari, esperienze di giornalismo sul campo, incontri con esperti di scrittura, montaggio video, cameraman, grafici e giornalisti, il campo di mediattivismo continua nel suo percorso di sensibilizzazione e condivisione degli strumenti fondamentali per fare una buona comunicazione antimafia e per saper decodificare il mondo dell’informazione, nell’era di internet e dei social network.
“Dopo alcuni anni trascorsi ad occuparmi di diritti umani all’estero ho scelto di sostenere Libera già da qualche anno, partecipando alle iniziative pubbliche, acquistando i prodotti delle cooperative sociali di Libera Terra o destinandole il mio 5xmille. Poi l’anno scorso la prima esperienza estiva del campo di volontariato e studio che mi ha permesso di entrare far parte della schiera di attivisti, o meglio…mediattivisti”. Françoise parla dei percorsi di Libera e con la mente torna alle tante piazze internazionali che in questi anni chiedono più giustizia, più diritti, più impegno da parte delle classi dirigenti ma anche dei singoli cittadini, “alle tante primavere”. “Tra le prime cose che si apprendono “frequentando” Libera – commenta – è che il primo giorno di primavera è importante e va celebrato, perché è la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Migliaia di persone di ogni età e provenienza convergono in una città ogni anno diversa, per rinnovare il proprio impegno in favore di principi non negoziabili e troppo a lungo negoziati. Arriva poi l’estate e con essa E!state Liberi che poi non è altro che un’altra primavera, una “primavera italiana” – prosegue – l’estate con Libera vede infatti “sbocciare” ogni anno migliaia di volontari nei territori contesi alle mafie, cittadini impegnati a restituire alla collettività quanto ad essa appartiene di diritto”. Piazze diverse per una stessa “primavera” dei diritti umani.
Infine, Françoise spiega come “E!state Liberi” e le vacanze responsabili possano essere occasione di crescita: “Che si lavori la terra o si facciano interventi di edilizia, che si approfondiscano i temi inerenti al mediattivismo o si riscopra il valore della memoria attraverso seminari e dibattiti, alla fine dei campi si torna a casa come cittadini potenzialmente migliori, sicuramente più consapevoli”.
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* Si ringrazia per la collaborazione Françoise Farano