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Ardea. Incendiate due auto fratello giornalista Centore

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di Rossella Ricchiuti

Attentato bis a una settimana dall’altro che ha distrutto la sua “Panda”. Sotto casa trovata una vettura rubata con liquido incendiario

Il giornalista Luigi Centore ha subito un altro attentato incendiario, nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 luglio. Intorno all’1.30 sono state date alle fiamme le vetture del fratello e del nipote, una Smart ed una Daewoo parcheggiate davanti alla loro abitazione, nei pressi dello studio da geometra di Centore.

Sei giorni prima Centore aveva subito l’attentato incendiario che ha distrutto la sua auto parcheggiata sotto casa.

Anche stavolta quando sono arrivati i vigili del fuoco di Pomezia ed i carabinieri della locale tenenza, guidati dal luogotenente Antonio Landi, le auto erano già distrutte dalle fiamme. I carabinieri hanno però notato una Ford Fiesta al cui interno era visibile una bottiglia. È stato accertato che conteneva liquido infiammabile e che l’automobile era stata rubata il 6 luglio scorso.

Centore non nasconde la sua preoccupazione per l’escalation che coinvolge i suoi familiari, che non hanno nulla a che fare con la sua attività pubblicistica. “Sono proprio esausto. Questa notte alle due – ha raccontato – non sapendo più a chi rivolgermi ho telefonato al sindaco per chiedergli aiuto, ma ho ricevuto una brusca risposta e l’invito a rivolgermi ad altri”.

Secondo “Il Faro online”, il quotidiano con cui Centore collabora, l’attentato rientra nel classico stile mafioso anche per il fatto che gli avvertimenti coinvolgono i familiari.

“Credo che qui dovrebbe intervenire l’Antimafia. Spero – ha detto il giornalista – che adesso non accada qualcosa di più grave. Non sento la presenza delle istituzioni. Io come, tanti altri miei concittadini, mi sento abbandonato”, ha detto Centore.

Tra il primo attentato, compiuto il 9 luglio e questo del 15 luglio, il giornalista ha scritto altri articoli sul degrado del quartiere Salzare di Ardea, denunciando mancati controlli sulle attività commerciali irregolari ed interessi commerciali di vari esponenti politici.

“Sono convinto che questi attentati siano stati provocati proprio dalla mia attività di denuncia dell’abusivismo a Salzare. Gli inquirenti hanno preso in considerazione questa mia ipotesi”.

Le indagini in corso sono condotte dal Comando dei carabinieri di Ardea.

OSSIGENO


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