E’ dato di fatto: il Paese può fare a meno del ministero delle pari opportunità. Di(s)messa la signora Josefa Idem (osò, oltre a far palestra di tavernetta, eludere l’imu mantenendo l’ici), il dicastero è stato stracciato lanciando i pezzi un po’ dove capitava. E dire che fu proprio grazie a quel ministero che recentemente s’ideò il reato di “stalking” (ché le molestie&seguenti già previste dall’italico codice penale a quanto pare non funzionavano così bene) e di questo ci fecero sapere che funzionava assai. Poi col tempo s’è visto che, per quanto funzionasse assai, s’era di poco giusto superata l’età dei Flintstones (da “Wilma dammi la clava” a “la clava, per massacrarti, me la prendo da solo”)… Da qui, per chiunque, il prendere atto della vitale necessità nel sostenere, supportare, incrementare, valorizzare più che mai quel ministero! Per chiunque, ma non per il governo italiano.
Il governo italiano, infatti, ci sta istituzionalmente/ufficialmente informando (ché eventuali inciuci sono ancora caso a parte) che le di(s)missioni di 1)ministro dell’interno e 2)di senator pupillo legaiolo non s’hanno da realizzare in quanto che comprometterebbero 1)il consolidato (?!) governo di larghe intese e 2)l’Expo 2015, vetrina internazionale nella quale proprio la sinergia tra il governo ela Lombardia, guidata da Maroni (ironia della sorte: già ministro dell’interno) resta centrale… Un po’ come dire alla fiera delle vanità (cfr. etimo) ma pur solo alla fiera e basta: “Venghino siori, venghino a mirar violenze e stupri per larghe intese” ?