Berlusconi, latte,miele e curaro nascosto nella manica della giacca. Il cavaliere sementisce i suoi giornali, i suoi giornali che danno oer certo che il governo ha vita breve, una delle sue fan preferite conceda a Enrico Letta di arrivare fino ad ottobre quando si può aprire una casella per tornare alle urne. Ma no, questi miei amici sono un po’ sbarazzini, mi vedono incazzato, furibondo “per tutto
quello che mi è stato buttato addosso in ambito giudiziario anche un pò depresso senza le nostre cene galanti” e pensano che sarebbe meglio mandare tutto all’aria. Muoia Sansone con tutti i filistei”. Ma no,non è così. E spiega: “Siamo riusciti a mettere insieme il centrodestra e il centrosinistra ponendo fine a una lunga guerra fredda, ad una guerra civile. Abbiano un governo forte che può fare quelle riforme e che una sola parte non poteva fare” Parla di”svolta epocale”, sottolinea che ,grazie a lui avendo, “messo insieme centrodestra e centrosinistra ora l’Italia si trova con “un governo forte anche nei confronti con l’Europa”.. Parlando ad una emittente locale, se le sta contattando tutte, una per una, ribadisce:”Abbiamo mantenuto il timone dritto, sostenendo questo governo in cui abbiamo riposto molte speranze e che è frutto finalmente dopo tanti anni di collaborazione tra centrodestra e centrosinistra”. Insomma Enrico Letta diventa per lui “l’uomo della speranza” Verrebbe da dire, troppa grazia Sant’Antonio. Ma il trucco si scopre subito, tira fuori il curaro dalla manica: “.E’ importante- afferma -che ci siano le due parti che sostengono il governo e che possono varare la riforma della Costituzione che possa portare il nostro Paese alle elezioni diretta del Capo dello Stato e poi a un primo ministro che abbia gli stessi poteri dei suoi colleghi delle altre democrazie occidentali occidentali “.
Il cavaliere confonde le cariche istituzionali
Fa un po’ di confusione fra Capo dello Stato e capo del governo, non conosce cosa sia ll semipresidenzialismo alla francese ma cosa intende lo spiega subito dopo: “. Mi auguro – prosegue – che la maggioranza in Parlamento possa varare riforme della Costituzione indispensabili per governare il Paese: un presidente del Consiglio che possa nominare e cambiare ministri, che possa avere come strumento il decreto legge senza essere sottoposto a benestare del Capo dello Stato, che possa vedere approvato in Parlamento un ddl in 90-120 giorni da una sola Camera, possibilmente dimezzata nel numero dei suoi componenti”. E siccome non si vuol far mancare niente , in altra intervista, ricorda a Enrico Letta che c’è anche l’abolizione dell’Imu da approvare, per non parlare della ineleggibilità , la sua che andrà al vaglio della Giunta per le autorizzazioni appena sarà eletto il presidente.. Già che c’era in una intervista su una emittente romana, ricorda che ha avuto “ una riunione con il nuovo ministro degli Interni, Angelino Alfano e Gianni Alemanno in cui si è deciso di comune accordo di dare il via al poliziotto e al carabiniere di quartiere e anche all’utilizzo dei militari nelle <periferie.” Tutto normale, Ma sì ad Alemanno lo avevo promesso. E Letta ne sa niente delle riunioni private fra il cavaliere e Alfano che è anche il vicepresidente? Ma che c’entra,.Il premier è tanto bravo. Ovviamente non c’è bisogno di dire a chi corrisponda la figura di presidente descritta dal cavaliere. Ma è lui, Silvio for ever come hanno detto lo stesso Alfano e Schifani. E il curaro nascosto nella manica? Il ricatto infame nei confronti di Letta. O così o vai a casa. Avverte il puzzo di bruciato
Renzi: l’unica cosa è dare certezza al sistema elettorale
Matteo Renzi,< il sindaco di Firenze. “Un mucchio di falsi problemi- afferma – a Roma, si occupano di cose che non riguardano la vita di tutti i giorni, anche adesso il problema sembra essere il presidenzialismo, il semi-presidenzialismo, l’elezione diretta del premier. Invece oggi l’unica cosa di cui ci sarebbe bisogno è quella di dar certezza con un sistema elettorale come quello dei sindaci, oggi l’unica cosa che conta è veder realizzati dei progetti”. E Epifani ribadisce quanto affermato nella riunione della Direzione del Pd. La riforma semipresidenzialista solleva troppo problemi, troppo complicata poi si deve sentire come la pensa il gruppo dirigente e gli iscritti e i militanti. Lasciamo perdere, Subito<la riforma elettorale. Onde venir meno alla regola che subito dopo una decisione unanime o quasi della Direzione sulle riforme costituzionali ci deve essere qualcuno che si muove in direzione opposta, ecco un gruppetto di deputati Pd (Vinicio Peluffo, Roberto Giachetti, Antonio Misiani, Andrea Martella e Sandro Gozi ) che presentano una proposta di legge costituzionale per introdurre il semipresidenzialismo alla francese. Si dfice che siano dei “prodiani”. Subito dopo la “conversione” di Prodi al modello francese non hanno perso tempo.