Un dossier e un appuntamento pubblico per raccontare costi, conseguenze e criticità della Sanità in Italia, nel mirino di corruzione e illegalità//. ”Illuminiamo la salute. Per non cadere nella ragnatela dell’illegalita‘”. Una fotografia della legalita’ e della trasparenza del nostro sistema sanitario quella scattata da Libera, Avviso Pubblico, Coripe e Gruppo Abele che viene presentata oggi a Roma durante l’appuntamento “La prevenzione e il contrasto dell’illegalita’ nella tutela della salute”. Un’analisi, quella realizzata dalle associazioni, che evidenziando cause e conseguenze del problema, ha l’obiettivo di sostenere i tanti operatori che quotidianamente si impegnano a contrastare diverse forme di opacità, illegalità, discrezionalità, presenti nel settore della sanità. I dati contenuti nel dossier, descrivono un Paese dove gli italiani godono di buoni livelli di salute, rispetto al resto del mondo sviluppato, con una “speranza di vita” molto alta. Secondo studi internazionali il nostro Paese occupa ancora il secondo posto al mondo come speranza di vita (dopo il Giappone) ed il primo posto tra le nazioni europee. Nel nostro Paese, nonostante la crisi economica e il sensibile aumento del rapporto spesa/Pil, la performance dei servizi sanitari molto soddisfacenti.
Il dossier al centro del convegno di oggi prova a fornire dei dati: la rete europea contro Frodi e Corruzione nel Settore sanitario ha stimato che nel 2012 in Europa il 5,6%del budget per la sanità e’assorbito dalla corruzione. In Italia le stime effettuate dalla sola Guardia di Finanza per il triennio 2010/2012 indicano 1,6 miliardi di euro di perdita erariale. Soldi sottratti a chi ne ha bisogno. A queste cifre approssimative vanno aggiunti i costi indiretti. Anche la Corte dei Conti afferma che il comparto sanitario e’stato oggetto dell’attiDelle delle Sezioni giurisdizionali e degli uffici di procura, confermando la sua tendenza ad essere un ambito esposto a fatti illeciti (nel 2012 emesse 139 sentenze di primo grado cono risarcimenti complessivi per oltre 41milioni di euro). Sono 4 le aziende sanitarie commissariate per infiltrazioni mafiose in Italia: si tratta della Asl di Locri, l’Asp di Vibo Valentia, l’Asl di Pomigliano d’Arco e l’Asl di Reggio Calabria.
Alcuni momenti della presentazione del dossier durante l’appuntamento del 27 giugno a Roma.