Dopo cinque lunghi anni Roma torna a sperare. La vittoria di Ignazio Marino e l’uscita di scena di Gianni Alemanno segnano una svolta per la città. Trasparenza e merito, lavoro e sviluppo, diritti e accoglienza, solidarietà e rinascita sono state le parole chiave della sua campagna elettorale. È quello che ci aspettiamo. Al sindaco Marino chiediamo di dare subito dei segnali di cambiamento, di rimettere mano al welfare che troppe persone ha lasciato indietro, di rivolgere la sua attenzione ai giovani e agli anziani, di restituire diritti a ognuno “senza lasciare indietro nessuno”, di garantire sicurezza a tutti e a tutte, di fare tornare Roma capitale della bellezza, della cultura, della storia e del turismo, di fermare gli sprechi, di favorire lo sviluppo e il lavoro. Siamo convinti che la nuova giunta saprà trasformare Roma in un laboratorio politico per un’amministrazione condivisa, dove i cittadini non siano solo considerati portatori di bisogni ma anche di risorse, capacità, intelligenze, idee e proposte. Una città dove le istituzioni e i cittadini lavorino insieme per sostenere e promuovere i beni comuni.
Siamo certi che i diritti saranno di nuovo di casa a Roma, anche il diritto all’informazione, elemento fondamentale della democrazia. Crediamo che il progetto di una Casa dell’informazione che si affianchi alle altre – come la casa della cultura, delle donne, della memoria – possa rappresentare una bella sfida: per rimettere al centro del nostro lavoro le persone, i problemi, le questioni etiche e deontologiche, le violazioni del diritto di parola e pensiero nel mondo e nel nostro paese, dove trovino spazio realtà come le associazioni Carta di Roma e Giulia o l’osservatorio di Ossigeno; un luogo aperto dove fruitori e operatori si possano confrontare; una realtà che dia voce al mondo, facendo di Roma una città internazionale e accogliente anche sotto questo profilo.
Al neosindaco chiediamo anche che risponda all’astensionismo, che ha segnato anche questo ballottaggio, lavorando in modo da ridare fiducia nelle istituzioni, trasformandole in strutture amiche e alleate dei cittadini. Il tempo dei favoritismi e dell’opacità che hanno segnato gli ultimi cinque anni, devono restare un ricordo e un monito per il futuro. E la fiducia dei cittadini andrà anch’essa riconquistata, giorno per giorno, con una gestione della città per la città e per i cittadini e le cittadine di Roma. Solidarietà, idealità, passione e volontà. Saranno questi i pilastri della rinascita di Roma – ha detto il sindaco neoeletto – per lavorare “tutti insieme”.
Noi, come sempre, siamo pronti a dare il nostro contributo.