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Malas Noticias. Ossigeno parla spagnolo

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di Alberto Spampinato  

La newsletter settimanale in castigliano si aggiunge a Ossigeno Bad News in inglese. Presto anche un notiziario in francese.
Da questa settimana l’osservatorio Ossigeno per l’informazione diffonde Malas Noticias, una newsletter in lingua spagnola con la rassegna delle notizie più rilevanti sui giornalisti minacciati in Italia. Si aggiunge alla newsletter settimanale in lingua inglese Ossigeno Bad News che viene diffusa da luglio del 2012.

Anche questo notiziario nasce su sollecitazione di alcune istituzioni internazionali e dall’esigenza, che avvertiamo, di confrontare i problemi italiani con quelli di paesi simili all’Italia, di paesi cioè nei quali è in vigore la più assoluta libertà di informazione, ma nei fatti la libertà non è libera, è limitata da abusi e violenze. Nel vasto mondo di lingua spagnola ci sono paesi in cui accade di peggio. Ma noi ci rivolgiamo soprattutto a quelli che affermano la libertà con nuove leggi, con Costituzioni liberali o che semplicemente lo sognano.

Chi seguirà questa rassegna potrà vedere che non basta iscrivere il principio della piena libertà di espressione nella Costituzione se poi non si sanziona chi ostacola attivamente quel principio. In Italia accade in mille modi subdoli che tuttora sfuggono alla comune percezione. Vogliamo aiutare tutti a scoprire cosa accade veramente e perché. Noi di Ossigeno crediamo di aver scoperto un male oscuro dell’informazione giornalistica finora sconosciuto: un male che attecchisce proprio nei paesi più avanzati, dove tutti i problemi sembrano risolti.

I lettori di Malas Noticias come quelli di Bad News potranno leggere notizie poco conosciute anche in Italia, perché in Italia circolano poco e in modo frammentario, e raramente superano il bacino dell’informazione locale. In un certo senso le notizie raccolte da Ossigeno sono simili a messaggi in bottiglia affidati all’oceano. Ma sono notizie interessanti, importanti anche dal punto di vista sociale che meriterebbero più visibilità. Sappiamo che queste bottiglie riescono ad arrivare sulle coste più lontane dall’Italia e c’è sempre qualcuno che leggendo il messaggio apre gli occhi, comincia a vedere ciò che prima non riusciva a vedere.

E’ una grande soddisfazione per questo piccolo osservatorio che realizza il notiziario e le traduzioni con il volontariato.

Mettendo insieme queste notizie sparse si scopre che migliaia di giornalisti italiani lavorano in condizioni drammatiche. Le nostre brutte notizie sono piccole pennellate che, una dopo l’altra, dipingono un’Italia in cui il giornalismo è una attività poco tollerata, sempre meno sopportata, una professione temuta e assoggettata a mille condizionamenti.

Le Bad News mostrano un’Italia in cui il giornalista è spesso trattato “come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”, vive cioè una condizione penosa, di prevaricazione simile a quella dei preti di fine Ottocento descritti da Alessandro Manzoni, circondati da prepotenti che si facevano valere con la forza e con l’abuso.

E’ triste dirlo, ma la situazione è questa e finché non cambierà Ossigeno non si stancherà di dire che l’informazione giornalistica in Italia non è del tutto libera, ma è “parzialmente” libera, come hanno certificato Freedom House e Reporters Sans Frontieres e come ha accertato la Commissione Antimafia nel 2012 con venti audizioni raccolte nell’ebook dossier “Taci o sparo” appena pubblicato e scaricabile gratuitamente dal sito di Ossigeno.

Continueremo a dirlo senza retorica, semplicemente facendo conoscere, come facciamo dal 2008, lo stillicidio incessante di cattive notizie sui giornalisti minacciati, uno stillicidio che molti fingono di non vedere sebbene non possa sfuggire a nessuno.

Nell’ultimo Rapporto annuale le abbiamo paragonate a brutte gocce che cadono senza sosta, che inquinano la democrazia, danneggiano i cittadini. Le notizie che si susseguono nel tempo parlano meglio di qualsiasi trattato di giornalismo e mostrano chiaramente i nodi dell’informazione che la politica e le istituzioni dovranno sciogliere quando finalmente questi problemi usciranno dal cono d’ombra dell’indifferenza e tutti dovranno guardarli in faccia.

Tocca certamente all’Italia e agli italiani affrontare e risolvere questi problemi. Ma l’attenzione internazionale può essere d’aiuto. Può essere un utile stimolo, può avvicinare quel momento. Chi vuole abbreviare l’attesa, ci aiuti a diffondere questa newsletter in lingua spagnola.

ASPOSSIGENO


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