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Istanbul. Fotografo livornese picchiato e fermato

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di Elsa Pasqual     

Daniele Stefanini ferito nel quartiere di Bayrampasa. Medicato in ospedale, è stato posto in stato di fermo dalla polizia

Il fotografo freelance Daniele Stefanini, 28 anni, livornese, andato in Turchia per documentare le proteste di piazza, è stato ferito, presumibilmente dalla polizia, nel quartiere Bayrampasha di Istanbul. Accompagnato ancora in stato confusionale all’ospedale da un avvocato attivista per i diritti umani, una volta dimesso è stato posto in stato di fermo.

É in attesa di un interrogatorio. L’ambasciatore italiano ad Ankara, Giampaolo Scarante, ha allertato i canali diplomatici. Dalla Farnesina, il ministro Emma Bonino, che sta seguendo personalmente la vicenda, ha impartito istruzioni al Consolato Generale ad Istanbul per garantire assistenza al fotografo e ha auspicato una soluzione rapida e positiva del fermo.

La fotografia che ritrae Steafanini stretto tra due agenti che lo tengono piegato e con le braccia dietro la schiena è stata ripresa dai media italiani e pubblicata in diversi paesi. Secondo quanto ha riferito l’avvocato che lo ha soccorso, il reporter italiano è arrivato in ospedale senza gran parte del suo materiale, probabilmente sequestrato dalla polizia.

Un altro giornalista turco, Gokhan Bicic, è stato a sua volta picchiato e fermato da agenti. Stessa sorte è toccata ad Arkadij Babčenko, giornalista russo. Vicino a piazza Taksim, alcuni poliziotti in borghese gli si sono avvicinati vietandogli di scattare delle foto. “Ho tentato – ha raccontato – di togliere le loro mani da me, ed hanno cominciato a picchiarmi”.

Reporters Sans Frontieres ha preso posizione contro la violenza “scatenata dalla polizia contro i giornalisti” denunciando che sono stati otto gli arresti di giornalisti nella sola giornata di domenica, mentre secondo l’associazione dei giornalisti turchi i cronisti feriti dall’inizio delle manifestazioni sono 24.

“Quanto sta accadendo in Turchia contro i giornalisti e i fotoreporter è inconcepibile”, ha commentato la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che in una nota ha condannato “le azioni di repressione in corso e le violenze e gli arresti dei giornalisti”, esprimendo piena solidarietà ai colleghi sottoposti a stato di fermo o arrestati solo perché ‘sorpresi’ a fare semplicemente il loro dovere professionale di testimoni di verità, per fornire ai cittadini e al mondo notizie di pubblico interesse senza contaminazioni della propaganda di parte, di qualsiasi parte”.

La FNSI ha chiesto al governo italiano “un intervento autorevole presso lo Stato turco sia per il rilascio di Stefanini sia per l’apertura di un filone di trattamento umanitario verso i manifestanti feriti, sia per invocare la liberazione di tutti i giornalisti arrestati al solo scopo di impedirne il loro lavoro al servizio del pubblico”.

Con la Federazione internazionale e europea dei giornalisti (IFI e EFJ), la FNSI ha sostenuto inoltre “il diritto degli operatori dell’informazione e dei cittadini alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica”.

“Sempre più spesso i giornalisti sono un obiettivo per evitare che la gente sia messa a conoscenza della realtà”, ha fatto notare una nota congiunta di Associazione Stampa Toscana, Ordine dei Giornalisti della Toscana e Gruppo Fotoreporter. A Roma i fotografi hanno manifestato la loro solidarietà a Stefaninini e la loro protesta con un sit in davanti all’ambasciata di Turchia.

EP – OSSIGENO


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