“Letta. più fondi Ue per il lavoro”, dice Repubblica. “Dal piano 1,5 miliardi”, Sole24Ore. Ma Squinzi aggiunge che “la direzione è giusta, le cifre modeste”. Letta difende il suo lavoro: “Triplicati i fondi per combattere la disoccupazione. Ora le aziende non hanno più alibi”.Ma il Corriere ne dà conto a pagina due. In prima vignetta di Giannelli con Brunetta che dice al premier “presto potresti essere un giovane disoccupato. Titolo su movimenti, malumori e odii nel Popolo delle Libertà: “I ministri PDL : basta attacchi. Berlusconi frena i falchi”. Già, Silvio. Era andato al Tg1 delle 20 per calmare il gioco. Gli interventi “critici” vanno interpretati come “uno stimolo” al governo. E per ribadire che rinascerà Forza Italia e che il capo sarà ancora lui. Ma poi la poltrona era comoda, l’intervistatrice garbata, gli spettatori, a quell’ora, tanti e distratti, così il nostro non ha rinunciato alle sue (amabili?) bugie.
Bugia numero uno: il loro Mondadori già favoriva De Benedetti, dunque il risarcimento (da pagare a De Benedetto) altro non è che un esproprio. Silvio sorvola sulla sentenza definitiva che condanna Previti per aver corrotto un magistrato e il magistrato per essersi fatto corrompere. Reato per il quale Silvio è stato solo prescritto (grazie alle sue leggi) e che è stato decisivo nella conquista della Mondadori. Il risarcimento si spiega così.
Menzogna numero 2. Sentenza assurda, quella del processo Ruby, perché non c’è il funzionario “concusso” né la minorenne che ammetta di essersi prostituita. Peccato che la vittima di concussione neghi (quasi sempre) per non ammettere di essere stato un funzionario infedele. E che la prostituta abbia ricevuto così tanto denaro da potersi permettere di dimenticare. Ma tutto questo, ieri sera alle 20. non è stato detto. Chissà se per ragioni di tempo o per troppo buona educazione o soltanto per dabbenaggine. Fatto sta che noi giornalisti italiani evitiamo di fare la seconda domanda, cioè di obiettare in punta di verità alle bugie pure evidenti.
E le bugie, dette in televisione, si cerca poi di farle passare per verità. Ecco che Il Giornale esulta: “Berlusconi raddoppia”. Seconda pagina dedicata al risarcimento “folle”, terza al “Cav (che) mette pace nel PDL e rifonda Forza Italia”. E solo a pagina 4 Sallusti da conto della nuova tegola caduta sulla testa del (fratello del) padrone. Il Fatto Quotidiano. “Mora: Arcore, abusi e degrado. De Gregorio: altri soldi da B”. Occhiello: i due pentiti. Ma Il Giornale spiega che Lele è stato “idolo della sinistra” solo per un’ora. Perché poi ha detto ai giornalisti che quando aveva parlato di “abusi e degrado” non stava pensando a Berlusconi. In fondo è la stessa operazione mediatica messa a segno dal Cavaliere con il Tg1. Potremmo chiamarla verità con doppio destinatario, o verità di Giano (bifronte). Con una faccia il prococciatore di donnine, Lele Mora parla ai giudici, ammette una parte delle sue responsabilità, chiede clemenza. Con l’altra faccia dice a Silvio: “vedi che devo fare, aiutami, tu che puoi”.
In breve altre quattro notizie che non investono la questione pisana (cade, non cade), né il mistero di Arcore (è sempre lui, o non è lui?). L’Egitto è di nuovo in fiamme: contro i fratelli musulmani. Un’altra senatrice lascia Beppe Grillo. Papa Francesco collabora con la Procura, tremano i banchieri dello IOR. La Fiat raddoppia la sua quota in RCS e si avvia a “controllare” il Corriere. Se troveremo qualche soldo e qualche collaboratore volenteroso, questo blog potrà forse arricchirsi con una segnalazione ragionata, e non episodica, di temi che converrebbe comunque seguire. Per non affondare con l’Italia a metà del guado.
A domani, parto alla volta di Asti. Festa democratica, con l’ambizione di dirci a che punto siano con il Pd e il futuro della sinistra. Sui giornali continuano a girare i nomi dei candidati, veri o presunti. Non sono pochi: Cuperlo e Civati. Ma pure Fassina, forse alla guida della tendenza che si auto nomina, “fare il Pd”, poi Barbara Serracchiani, proposta da Franceschini -sostiene Repubblica- per “mediare” con Renzi. Come che sia, dalla prossima settimana cercheremo di dedicare una parte del caffè alle idee e alle proposte di questi candidati, veri o immaginari.