di Luciano Cerasa
ROMA – Il G8 ricomincia da tre. In attesa che il summit che si è aperto in Irlanda del Nord diventi veramente il vertice dell’abbattimento delle tasse, della trasparenza e degli incentivi al commercio mondiale, come ha auspicato il premier inglese Cameron, l’ok all’inizio del negoziato sull’accordo di libero scambio tra Usa e Ue, raggiunto a latere del summit, sembra intanto segnare un primo risultato concreto a favore del terzo punto.
“L’accordo vale centinaia di migliaia di posti di lavoro per entrambi i contraenti, soprattutto giovani” ha detto il presidente Usa, Barak Obama, in una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il primo ministro britannico David Cameron a margine del G8. “Abbiamo resistito alla tentazione di un accordo al ribasso pur di avere un’intesa di cui potrà beneficiare il resto del mondo viste le dimensioni delle due aree continentali’’. I colloqui potranno iniziare già dal prossimo mese a Washington e dureranno almeno due anni, ha confermato Barroso e potranno offrire “ampi benefici economici” per entrambi i contraenti. Barroso ha voluto sottolineare , però, che raggiungere un’intesa “non sarà facile” e Obama ha confermato che ci sono “molte questioni politiche sensibili” ancora da dirimere. In mattinata Barroso aveva ribadito l’auspicio che “il segreto bancario ed i paradisi fiscali appartengano presto al passato, in Europa ed a livello globale vogliamo che tutti paghino la proprio quota di tasse in modo trasparente”.
Stati Uniti in piena ripresa, Ue sul filo della recessione
Per quanto riguarda l’andamento dell’economia mondiale le prime valutazioni che arrivano dal G8 parlano di una crisi ormai alle spalle, ma mentre gli Stati Uniti sono in piena ripresa l’Unione europea ristagna ancora sul filo della recessione. Il presidente del Consiglio italiano è arrivato al tavolo dei grandi con il forte mandato, condiviso dall’Ue, di ottenere concrete politiche espansive e a sostegno del lavoro.
Dal G8 arriva inoltre una sostanziale condivisione della politica seguita attualmente dall’Unione europea di differenziare paese per paese le strategie di risanamento dei bilanci pubblici, proprio mentre arrivava la dichiarazione choc del leader del centrodestra italiano Silvio Berlusconi che, parlando all’inaugurazione della casa di cura Villa San Mauro a Pontida, ha esortato l’esecutivo guidato da Enrico Letta “a sforare il limite del 3 per cento di deficit e il fiscal compact’’ per far ripartire l’economia. Letta, polemizza il Cavaliere deve andare a Bruxelles “non per battere i tacchi ma per rimettere a posto le cose perché nessuno ci manderà fuori da Ue e moneta unica”. Pronta la risposta di Palazzo Chigi che fa sapere ‘’rispetteremo gli impegni di bilancio, la nostra posizione resta la stessa ed é stata ribadita anche nell’incontro di sabato con il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso”. Intanto parlando al Parlamento Ue, il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn ha sottolineato che “assicurare che il deficit resti sotto il 3% e fare le riforme richieste sono la chiave per la ripresa in Italia”.