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Franco Siddi: appello alla liberazione di Domenico Quirico Il sindacato segue la vicenda con sollecitudine e attiva solidarietà

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http://www.fnsi.it/Esterne/Fvedinews.asp?AKey=15464

Dall’Assemblea Generale della Efj una forte richiesta per il suo rilascio

“L’home page della Fnsi apre con l’appello alla liberazione di Domenico Quirico inviato de La Stampa di cui non si sa più nulla da parecchie settimane dopo essere giunto in Siria per seguire le sanguinose vicende di quel Paese. ‘Domenico Quirico libero’ e il nastrino giallo campeggia sul sito del Sindacato dei giornalisti italiani così come sulla testata del giornale del collega. L’intera organizzazione internazionale dei giornalisti è in movimento e in allarme per creare le condizioni del ritorno in libertà di Domenico Quirico. Il presidente dell’Ifj, Jim Boumela, ha fatto sapere, infatti, al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che oggi ha incontrato il segretario generale della Federazione araba dei giornalisti (Faj), Haytam Zakariah, perché intervenga formalmente sul sindacato dei giornalisti siriani nell’intento di trovare una soluzione alla vicenda. Intanto la Fnsi, attraverso il diretto intervento del Segretario generale, è in stretto contatto con l’Unità di crisi della Farnesina e con il direttore de La Stampa, Mario Calabresi”.

FRANCO SIDDI: APPELLO ALLA LIBERAZIONE DI DOMENICO QUIRICO

“Domenico Quirico è solo un giornalista. Chi gli impedisce, da una ventina di giorni, di comunicare con il suo giornale e i suoi familiari deve sapere che non ha a che fare con un nemico né con una fazione in guerra. Chiunque l’abbia fermato in Siria, – dove stava svolgendo il suo lavoro di inviato speciale per il suo giornale, “La Stampa” – o ne impedisca i movimenti e la parola, ne prenda atto e accolga il nostro appello alla sua piena libertà. E’ l’appello del sindacato dei giornalisti italiani, della categoria tutta.
Alla vigilia della giornata mondiale per la sicurezza del lavoro dei giornalisti, per il rispetto condiviso della loro opera di testimonianza nei teatri di scontri e guerre, promossa dall’Unesco per il prossimo 3 maggio in tutto il mondo, assicurare a Domenico Quirico il ritorno alla sua condizione di giornalista leale, testimone corretto degli eventi, professionista di valore indiscusso sul piano internazionale, quale uomo libero di muoversi, comunicare, stare vicino agli affetti e ai colleghi sarebbe il miglior successo anche di chi, sbagliando bersaglio, oggi gli sta impedendo di muoversi e parlare. Ne chiediamo il pronto e pieno ritorno tra noi.
Domenico Quirico è un giornalista esperto, un testimone vero di vicende belliche, della Primavera Araba, degli scontri etnici in Africa e della questione Medio Orientale, apprezzato e stimato come pochi. E’ un giornalista che sta sul campo e che, per offrire il suo lavoro genuino di reporter, ama osservare direttamente e capire a fondo prima fatti e circostanze. Se qualche gruppo armato o qualche fazione sospettosa lo ha fermato, sappia che Quirico non può essere un bersaglio, né un nemico.
L’autorevole inviato della Stampa si era già trovato in una situazione molto difficile, quando venne sequestrato e trattenuto a Tripoli da un gruppo armato libico, nell’agosto di due anni fa.
La Fnsi, con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), segue con apprensione e sollecitudine la vicenda, che oggi il suo giornale e l’Unità di Crisi della Farnesina hanno deciso di rendere pubblica. Accanto a loro e ai familiari di Quirico il Sindacato dei giornalisti continuerà a muoversi con azioni di attiva solidarietà”. Roma, 29 aprile 2013
DAL SITO DE LA STAMPA L’APPELLO DELLE FIGLIE DEL GIORNALISTA QUIRICO (1° GIUGNO 2013)

Da fnsi.it

 



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