Il Pd stravince. Anche a Catania vince il centrosinistra
di Alessandro Ambrosin
ROMA – Tutti i capoluoghi di provincia finiscono nelle mani della sinistra. Non ultima Catania, i cui risultati sono arrivati con evidente ritardo e premiano nettamente Enzo Bianco sull’ uscente sindaco Raffaele Stancanelli del Pdl. Insomma un cappotto, quello del centro sinistra, che parla da solo e fa discutere, anche se l’alto astensionismo registrato non è cosa da sottovalutare.
Per ora, al Pd in primis, non resta che cantare la vittoria a squarciagola, sperando che il risultato abbia risollevato gli animi e placato gli scontri interni al Partito Democratico in vista del prossimo Congresso Nazionale. Com’è risaputo anche la capitale è ritornata nelle mani del centro sinistra con un nettissimo distacco di Ignazio Marino sul sindaco Gianni Alemanno. E stessa sorte si è registrata su tutti i municipi di Roma. Insomma, una vittoria a dir poco assoluta alla quale si sono cercate di dare spiegazioni plausibili. Letta, dal canto suo, fa sapere che il risultato delle amministrative avrebbe rafforzato le larghe intese. Paolo Gentiloni, invece, è del parere diametralmente opposto: “Dire che i sindaci hanno vinto per il quadro delle larghe intese mi sembra una cosa fantasiosa. Hanno vinto sindaci di tutti i tipi e, nonostante questo, il risultato è omogeneo per la generosità del nostro elettorato e per il fatto che scegliamo i candidati attraverso le primarie, un gesto che va incontro all’elettorato consentendogli di scegliere. Inoltre, da queste amministrative emerge che la legge elettorale sui sindaci è la migliore esistente”.
Finisce male, invece, anzi malissimo, per il Pdl e per il M5S, quest’ultimo riesce a vincere solo su due comuni. Un esito che, alla luce dei fatti, provoca un clima rovente nel movimento, che potrebbe anticipare una spaccatura imminente.
La senatrice Adele Gambaro, infatti, non ha dubbi. Parla di una debacle elettorale e punta il dito contro il suo leader Beppe Grillo: ” Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del MoVimento è Beppe Grillo. Noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce”, tuona la Gambaro dai microfoni di SkyTg24.
Subito arriva la replica del comico genovese, che di fatto apre un confronto sul suo blog: “Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni. Ditemi se sono io il problema”, scrive Grillo.
Il deputato 5 stelle, Manlio Di Stefano, prende invece le difese del fondatore del Movimento e risponde per le rime a Gambaro: “Ricordo alla senatrice Adele Gambaro del M5S – scrive su Facebook – che se si trova oggi al Parlamento a esprimere le sue riflessioni da politico navigato lo deve al Signor Beppe Grillo e a tutti gli attivisti che partendo dalle sue parole hanno costruito tutto questo. La invito a una doccia di umiltà”.
Gambaro verso l’espulsione?
E la diaspora tra la senatrice e Grillo non finisce qui. “La senatrice ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso Movimento 5 Stelle. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S”, tuona Grillo. E poi: “Uno vale uno, quando costruisce. Quando del dibattito fa crescita, arricchimento, fatica per arrivare un passo più oltre. Uno vale niente, quando smantella il proprio stesso progetto servendosi della complicità di chi ha il solo scopo di distruggerlo”, scrive ancora sul blog Beppe Grillo.
Più cauto il gruppo dei parlamentari: “Vorrei ragionare con tutti gli altri del gruppo. Poi valuteremo insieme il da farsi”, dice il capogruppo del M5S al Senato rispondendo ai cronisti che a Palazzo Madama gli chiedono un commento sull’ipotesi di espulsione per la senatrice. “È strano- ha rimarcato il neo-capogruppo dei 5 Stelle in Senato, Nicola Morra- che mentre io pronunciavo con voi in
sala stampa parole ecumeniche lei abbia pronunciato queste parole”.