La corte d’appello di Torino accogliendo, anzi inasprendo le richieste dell’accusa ha scritto una pagina storica per la giurisprudenza sul lavoro e per chi, ogni giorno, si batte contro le morti sul lavoro e di lavoro. Ci auguriamo che tutti i media vogliano dare il giusto risalto alla sentenza,e soprattutto spiegare come si sia potuta consumare una simile tragedia fondata sulla menzogna, sulla rimozione, sulla negazione della dignità delle persone. Ridare memoria di questa strage, significa anche costruire le condizioni affinché non possa più ripetersi nulla di simile. Un grazie infine a quanti (associazione dei familiari, istituzioni locali, delegati sindacali, medici, avvocati e giudici) non si sono mai rassegnati a reclamare verità e giustizia.