Il libro
È passato un anno da quando Cristina Esquivel è stata trovata strangolata nel suo appartamento. L’omicidio è avvenuto in un condominio come tanti, il cortile interno percorso dai panni stesi e dagli echi della vita di tutti i giorni. La polizia ha archiviato il caso senza soluzione, ma i genitori della donna sono certi che il colpevole sia il muratore marocchino con cui la figlia era sposata. Ed è per incastrare quell’uomo, l’arabo, che ingaggiano un detective.
Arturo Zarco indaga a modo suo, con l’aria sorniona e distratta di chi realmente non indaga, impegnato soprattutto a trasformare la grigia realtà in un romanzo di Chandler, o di Agatha Christie.
La soluzione del caso sembra nascondersi nelle parole di Luz, una delle inquiline del condominio, che ricostruisce nel dettaglio gli eventi tra le pagine del suo diario. O forse è altrove, in quel saliscendi di scale e di voci, spirale di misteri, meschinità e reticenze.
Il detective rimane imbrigliato nella trama degli eventi, senza riuscire a risolvere il rebus occulto nelle vite degli altri. Perché Zarco è un investigatore molto poco convenzionale: indolente, disilluso, suggestionabile. Turbato dal fatto che gli altri possano leggergli i pensieri nella testa. Offuscato dall’attrazione per un giovane inquieto e solitario che colleziona farfalle e parla come un professore quarantenne.
La sua più stretta confidente è Paula, con cui è stato sposato per due anni prima di dichiararsi gay. Con lei si sente al telefono, le parla dell’indagine, affonda il colpo e si difende. Tra i due corre un flusso elettrico di devozione e risentimento. E se non fosse per Paula, quel mondo di ordinaria follia – il saliscendi di scale e di voci, spirale di meschinità e reticenze – forse per Zarco non avrebbe risposte.
Con questo romanzo che ha conquistato la Spagna, Marta Sanz rivoluziona l’idea di noir con una trama molteplice e paradossale. Un omaggio ai grandi del genere – Simenon, Chandler e Highsmith su tutti – e insieme l’antitesi del poliziesco tradizionale, lucido atto di denuncia contro la quotidiana violenza della società.
La stampa
“Marta Sanz sfida e provoca il lettore pagina dopo pagina, lo obbliga a interrogarsi e lo impregna di realtà”.
El País
“Un romanzo che diverte e fa riflettere. Dietro le indagini di Arturo Zarco, si nasconde una riflessione pungente sul divenire della letteratura”.
Público
“Un vivido ritratto dei mali e delle passioni della società contemporanea”.
La Vanguardia
“Una delle voci più ambiziose della narrativa spagnola”.
ABC
“Un romanzo noir che può leggersi come tale, ma anche, e soprattutto, come altro, giacché l’autrice ci offre una lettura innovativa sulla violenza del sistema, sulla sua imperfezione; un racconto dove l’idea del crimine come risultato dello scontro sociale dà adito a un’indagine psicologica che approfondisce le relazioni di causa ed effetto e non si basa soltanto su dati rigidi e scientifici”.
El Cultural
Collana Greenwich
Traduzione di
Teresa Cirillo Sirri
pp. 304 – 18,00 euro
L’autrice
Marta Sanz è nata a Madrid nel 1967. Autrice di oltre dieci libri, ha ottenuto importanti riconoscimenti come il premio Ojo Crítico e il premio Vargas Llosa. Collabora con El País, con Público e con la rivista El Cultural del quotidiano El Mundo.
Black, black, black è il primo romanzo che ha come protagonista il detective Arturo Zarco.