Il 9 maggio 2016 scade la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo. Iniziare a discuterne tre anni prima può sembrare prematuro, ma se il confronto sul futuro della Rai dovesse aprirsi solo a ridosso di questa scadenza, la ridefinizione della sua “mission” e la sua nuova configurazione sarebbero inevitabilmente pregiudicate dall’attuale assetto istituzionale e legislativo, a partire da una legge sbagliata come la Gasparri. Da questa considerazione nasce l’iniziativa congiunta dell’associazione Articolo 21 e della Fondazione Giuseppe Di Vittorio: affermare un metodo nuovo, partecipato e trasparente per discutere del futuro della RAI avviando un’ampia consultazione sul rinnovo della Convenzione che coinvolga, in primo luogo la scuola, le università, le associazioni culturali, i dirigenti e i dipendenti della Rai, ma anche le forze intellettuali più vivaci dell’industria audiovisiva e dell’editoria (produttori, sindacati, autori, giornalisti, ecc.). Con questa iniziativa si intende trasformare un semplice atto amministrativo in una riflessione collegiale sui nuovi diritti di cittadinanza, sulle modalità di diffusione della cultura e dell’informazione, sullo sviluppo dell’industria della comunicazione del nostro paese.
Il contesto entro il quale prenderà corpo la nuova Convenzione non avrà nulla a che fare con l’angusto oligopolio televisivo degli ultimi trent’anni ma con i nuovi confini tracciati dalla “rete che avvolge tutto il mondo”: un territorio popolato da oltre due miliardi di cittadini, espressione di una straordinaria intelligenza collettiva ma già stabilmente presidiato dai grandi network della comunicazione globale che dispongono di tecnologie proprietarie e chiuse che, di fatto, plasmano valori, comportamenti e modelli di consumo culturale.
La prima tappa di questo percorso verso il rinnovo della Convenzione è un convegno che si terrà nel mese di giugno dove, tra l’altro, si lancerà una campagna per dare alla Rai una nuova “carta d’identità” che ne delinei sinteticamente la fisionomia e la missione: qualcosa di analogo, anche nella forma, a un articolo della Carta costituzionale.
Potete leggere qui il documento integrale elaborato dal gruppo di lavoro di Articolo 21 e Fondazione Di Vittorio.