Si vede che è normale. Si vede che è normale che il Tg1 delle 13:30 del 15 maggio (non il Tg4 di qualsivoglia edizione) riservi l’unico servizio filmato sul processo delle “cene eleganti” all’intervista in cui Marina Berlusconi espone a Panorama, settimanale di Berlusconi, il suo sdegno di italiana per la vergogna di un simile processo contro Berlusconi (“ha il piglio battagliero del padre, Marina Berlusconi, e lo tira fuori senza fare sconti a nessuno”, recita battagliero l’incipit del pezzo del Tg1). Si vede che è normale che la primogenita di un imputato, fonte per motivi genetici di informazioni esclusive, sia considerata dalla principale testata della tv di Stato così autorevole da meritare un servizio “esclusivo”. Si vede che è normale ergersi a paladina della Legalità vilipesa da giudici sovversivi dalle colonne di una rivista di una casa editrice posseduta, come da sentenza definitiva, grazie alla corruzione di un giudice. Si vede che è normale che il più seguito telegiornale del servizio pubblico, come del resto tutti gli altri, non reputi opportuno rammentare questi dettagli ai teleutenti. Si vede che è normale che il capogruppo Pdl alla Camera Brunetta chieda alla Presidente Boldrini di deplorare atti, gesti e termini deplorevoli di alcuni manifestanti antiberlusconiani a Brescia, esibendo toni, modi e ghigni deplorevoli. Si vede che è normale che, in una recente Linea Notte del Tg3, due giornalisti ospiti, Sorgi della Stampa e Bechis di Libero, dicano che, dopo la condanna sui diritti tv, una condanna di Berlusconi al processo Ruby metterebbe in imbarazzo il Pd: per carità, l’imbarazzo ci sarebbe, per fortuna. Ma che editorialisti indipendenti di quel livello non dicano anche che è imbarazzante che il Pdl non si imbarazzerebbe, si vede che è normale.