La corte regionale di Perm ha annullato uno dei quattro provvedimenti disciplinari inflitti a Maria Aliokhina, una delle tre Pussy Riot condannate a due anni di reclusione per una preghiera anti Putin nella cattedrale ortodossa di Mosca. Lo rendono noto i media russi. La ‘censura’ riguardava il mancato rispetto della sveglia mattutina. Lo scorso febbraio il tribunale locale di Berezhniki, nella regione di Perm, sugli Urali, dove Aliokhina è detenuta, aveva revocato altre due sanzioni disciplinari, accogliendo parzialmente il suo ricorso. Ora ne resta solo una, per violazione della corrispondenza carceraria: la detenuta è accusata di aver tentato di passare al suo avvocato una lettera per la corte europea dei diritti dell’uomo. Dopodomani è prevista un’udienza per esaminare la richiesta avanzata da Aliokhina per la liberazione anticipata, prevista dalla legislazione dopo l’espiazione di metà della pena.