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Qualcosa da ricordare su Alfano

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Grazie all’accordo segreto che ha portato al governo Letta (qualcuno ricorderà che ieri il capo del governo ha definito Giulio Andreotti uno dei padri della patria a tutti gli effetti),abbiamo un uomo come Angelino Alfano che oltre ad essere il delfino riconosciuto di Silvio Berlusconi ricopre due cariche decisive nell’esecutivo perchè è nello stesso tempo l’unico vicepresidente del Consiglio e il ministro degli Interni.

Grazie alla sua posizione, ha il compito di assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e il coordinamento delle forze di polizia(Polizia di Stato,l’Arma dei Carabinieri,la Guardia di Finanza,la Polizia Penitenziaria e il Corpo Forestale dello Stato).Un coordinamento che espleterà anche nei rapporti con la Prefettura di ogni città e con la Direzione Investigava Antimafia a livello nazionale.

Ma è ormai noto che Alfano nell’estate del 1996,appena eletto deputato regionale siciliana,primo degli eletti del PDL nel collegio di Agrigento con novemila voti di preferenza,ha partecipato al matrimonio di Gabriella Napoli,figlia di Croce Napoli capomafia di Palma di Montechiaro.Il capomafia agrigentino è morto un anno fa ma di quel matrimonio esiste un film e le immagini mostrano l’attuale ministro degli Interni che bacia Croce Napoli al quale consegna un regalo scusandosi per essere arrivato da Milano all’ultimo momento.

Alfano ha negato a lungo di aver partecipato a un matrimonio di una famiglia legata a Cosa Nostra e ha dovuto riconoscerlo (dicendo di essere stato invitato dallo sposo e non dalla sposa figlia di Croce Napoli) ma di fronte al video-filmino ha dovuto ammetterlo. Ora a parte il ricordo di Giulio Andreotti che avrebbe partecipato al matrimonio della figlia del mafioso Nino Salvo portandogli,come è naturale, un  regalo, quello che si apprende oggi a proposito del nuovo vicepresidente del Consiglio dei ministri dopo le parole del sottosegretario Miccichè sulla sua amicizia con l’ex senatore Marcello Dell’Utri non può che farci rabbrividire.
Se si ricordano le parole che l’ex presidente del Consiglio ha ripetuto ieri sulla sua capacità-indubbia,questo è certo-di staccare la spina al governo in carica.

Ma è possibile-devo chiedere ai miei amici del Partito democratico-pagare prezzi così alti e accettare un ricatto costante da parte di un uomo che ha già dominato gran parte dell’ultimo ventennio populista nel nostro paese e guarda alle elezioni( sondaggi peraltro poco pertinenti a distanza ma per lui incoraggianti) come al terreno di una difficile ma non impossibile rivincita. Vorrei ricordare a tutti che siamo alla vigilia del ricordo di un uomo come Aldo Moro che morì proprio e dell’assassinio di Giovanni Falcone  perchè si opposero tutti e due, sia pure in circostanze molto diverse,  al “sommerso della repubblica” di cui le mafie-per generale riconoscimento- sono oggi  una parte tutt’altro che irrilevante.


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