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Primo Maggio, Camusso: senza lavoro paese muore

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PERUGIA – “Tutte le risorse disponibili, a partire da quelle derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, siano dedicate alla redistribuzione del reddito da un lato ed alla creazione di lavoro dall’altro.

Senza lavoro il Paese muore e questo Paese non può morire”. Così oggi il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nel suo comizio di chiusura della manifestazione del Primo Maggio a Perugia dove hanno parlato anche i segretari di CISL e UIL, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Quella di oggi è ”una piazza simbolica per ricordare quanto c’è bisogno di lavoro”, ha detto Camusso che ha voluto ricordare le due impiegate della Regione uccise proprio a Perugia lo scorso marzo: ‘”Daniela e Margherita che hanno perso la vita dentro un dramma del lavoro, della disperazione”. Il Primo Maggio 2013, ha proseguito il segretario generale, è all’insegna della disoccupazione e dei problemi gravissimi che devono affrontare tutti coloro che perdono il lavoro, ma è anche un bel giorno di festa perché dopo tanti anni di divisioni, CGIL, CISL e UIL si presentano finalmente insieme. E’ un bel giorno perché siamo uniti: ci sono state tante ferite in questi anni, ma noi proviamo a curarle e a dare una soluzione ai problemi. Dalla Camusso anche un commento sugli annunci del nuovo governo Letta. “I titoli e gli annunci non bastano più – ha detto Camusso – vogliamo vedere i provvedimenti concreti” ed è necessario avviare prima di tutto una operazione di redistribuzione e di ricostruzione dei fili di solidarietà. A proposito delle polemiche sull’Imu, anche dal palco di Perugia i sindacati hanno ribadito la loro idea secondo la quale non si deve abolire l’Imu per tutti a prescindere dal valore degli immobili e dal reale patrimonio immobiliare posseduto. Una cosa è un’unica abitazione, magari acquistata con grandi sacrifici di anni, altra cosa è l’Imu di chi vive in grandi ville o perfino in qualche castello. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, occorre un impegno “straordinario” e da parte di tutti per difendere l’occupazione e frenare la disoccupazione. Bonanni ha insistito sulla priorità del lavoro e sulla urgenza di abbassare le tasse sui lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese che investono ed assumono. “Il nostro impegno è chiamare tutti i lavoratori a raccolta per affrontare con coraggio una situazione che non si affronta con scaricabarili. Chiediamo all’Italia, alla classe politica di cambiare, di non dedicarsi ai litigi ma di occuparsi dei fondamentali dell’economia, delle questioni concrete. Basta a litigi e furbizie – ha proseguito Bonanni -, l’Italia deve essere percossa da uno spirito nuovo di servizio. Il servizio, come dice Papa Francesco, è potere”. Un appello ad abbassare le tasse è stato lanciato anche dal leader della Uil, Luigi Angeletti: “La priorità del Paese è creare posti di lavoro, riducendo le tasse: non è l’unica soluzione, ma è quella che abbiamo a disposizione oggi. La disoccupazione è una vera tragedia, la gente ha sempre meno soldi in tasca. O si risolve il problema di dare lavoro o il Paese affonderà”. Per Angeletti il Paese  sprofonderà nel baratro “se non cambiamo la politica economica. Al governo diciamo che ci sono delle priorità e che bisogna rispettare i patti” a partire dalla risoluzione del problema delle risorse per la cassa integrazione in deroga e per gli esodati fino alla riduzione delle tasse sul lavoro.

Boldrini, Grasso e Letta, l’emergenza è il lavoro

“L’emergenza lavoro” fa sì che “la vittima diventi carnefice, come purtroppo è successo nei giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi”. Lo ha affermato da Palermo la presidente della Camera, Laura Boldrini, auspicando dal governo “risposte tempestive all’emergenza delle emergenze”. Sulla stessa linea della Boldrini, anche il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Il governo che ieri ha ottenuto la fiducia anche in Senato dovrà affrontare il tema del lavoro con rapidità e dando risposte concrete ed efficaci. Sono certo che lo farà – ha aggiunto Grasso -. Il Paese ne ha bisogno e non può accettare ulteriori ritardi”. L’urgenza di dare risposte e segnali positivi nel mondo del lavoro è stata sottolineata dal neo-premier Enrico Letta, prima di raggiungere Parigi dopo aver incontrato la cancelliera Merkel a Berlino: “Il lavoro è il cuore di tutto. Se noi riusciamo sul lavoro a dare dei segnali positivi ce la faremo. Se sul lavoro non ci riusciamo, sono sicuro che non ce la faremo”.

 Fassino contestato a Torino

“Ci avete deluso con questa alleanza Fassino, sono tesserato da 35 anni prima al Pci e poi al Pd. Questa alleanza non si doveva fare”. Queste le parole rivolte da un cittadino al sindaco Piero Fassino a Torino. “E quale alleanza si doveva fare allora, con quale maggioranza?”. Gli ha risposto il sindaco. “Non con Berlusconi”, ha replicato il militante. “È importante la ricorrenza del primo maggio – ha poi detto il sindaco di Torino ai cronisti – proprio in un periodo di crisi, in cui manca il lavoro e si sente il disagio di tante famiglie. E’ doveroso da parte di chi ha delle responsabilità dare risposte”.  Durante il corteo, alcune persone hanno lanciato uova cariche di vernice nera colpendo le forze dell’ordine.

Grillo contro i festeggiamenti del primo maggio

”Festeggiare il Primo Maggio è uno stanco rito assolutorio dei responsabili, di sindacati complici, di ‘prenditori’ di appalti pubblici di Confindustria, di partiti che hanno occupato lo Stato. È la celebrazione di Caporetto e dell’otto settembre”, che ha ”il profumo rancido del 2 novembre dei lavoratori”. Così ha scritto il leader del M5S Beppe Grillo sul suo blog che ha continuato: ”Il Primo maggio era la festa dei lavoratori. Ora è la festa dei disoccupati e del concertone a Roma. C’erano un tempo ‘panem et circences’, sono rimasti i circences, ma solo una volta all’anno con in tribuna, al posto di Caligola o Diocleziano, i reggenti della Triplice Sindacale”.

Bologna, sindacati e imprenditori uniti

A Bologna, davanti alla basilica di San Petronio, a fianco dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, sono scesi anche gli imprenditori di Uninidustria, rappresentata dal presidente Alberto Vacchi, e Legacoop Bologna, con il suo presidente Gianpiero Calzolari. Un Primo Maggio insolito. Una sorta di fronte comune auspicando l’adozione urgente di misure per vincere la crisi economica.

Concertone a Roma

Piazza San Giovanni è pronta ad ospitare il concerto del Primo Maggio.  Mentre a Taranto, dalle parti dell’Ilva, si tiene un altro Primo maggio in musica, il Concertone della capitale resiste e tenta di superare le polemiche dovute all’esclusione di Fabri Fibra. Su tutti, scenderà sul palco Vinicio Capossela. Il musicista presenterà il suo nuovo progetto a base di mazurke, polke, valzer, tango, tarantella, quadriglia, dedicato alla musica dei matrimoni assieme a La Banda della Posta. Geppi Cucciari sarà la conduttrice, aiutata da Filippo Solibello (della trasmissione radiofonica Caterpillar Am). A leggere testi sul tema del lavoro ci saranno tra gli altri Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. Nutritissimo il parterre di star che si esibiranno in piazza San Giovanni. Dai chitarristi Maurizio Solieri (di Vasco) e Federico Poggipollini (di Ligabue), ad Enzo Avitabile, dalle stelle del jazz italico come Bosso e Di Battista, fino a James Senese. Dai cantautori Colapesce ed Erica Mou, fino ai mitici cantanti dei Banco del Mutuo Soccorso Vittorio Nocenzi e Francesco di Giacomo. Moto attesa la performance di Nicola Piovani. A chiudere il concertone, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Cristiano de André, Elio e Le Storie Tese.

Dazebaonews.it


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