Dieci premi Nobel hanno firmato per la liberazione di cinque cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti da 15 anni. Ai Nobel si aggiungono numerosi testimonial del mondo intellettuale, politico e artistico. Antonio Guerrero, Fernando Gonzales, Gerardo Hernadèz, Ramon Labanino e Renè Gonzales sono stati condannati dal Tribunale della Florida, per spionaggio, nonostante la testimonianza a favore di tre generali in pensione dell’esercito USA e dell’ex consigliere del Presidente Clinton per gli affari cubani.
Intensa è stata la campagna internazionale in favore dei cinque che, disarmati, erano stati inviati dal governo cubano tra gli anticastristi della Florida, per monitorare le attività dei mercenari responsabili degli attacchi terroristici contro l’isola. Incendi dolosi, sabotaggi, assassinii hanno tormentato Cuba e il suo governo per anni, da qui la decisione di fare chiarezza sugli avvenimenti e il conseguente arresto dei cinque.
Franca Rame, Dario Fo, Fiorella Mannoia, Moni Ovadia, Teresa De Sio, il calciatore Cristiano Lucarelli, Daniele Masala, Don Vitaliano Della Sala sono alcuni degli italiani che appoggiano la campagna per la liberazione dei cinque cubani e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa vicenda. E ancora i premi Nobel Adolfo Pèrez Esquivel, Rigoberta Menchù, Jose Ramos Morta, Wole Soyinka, Josè saramago, Zhores Alferov, Gunter Grass, Nadine Gordimer, Mairead Maguire hanno sottoscritto un appello per la liberazione dei cinque detenuti per squarciare un velo su questa ingiustizia.
A tale proposito in questi giorni è presente in Italia una delegazione ufficiale del governo cubano, che oltre ad avere scambi con intellettuali, politici, volontari, esperti in comunicazione per arricchire il patrimonio culturale cubano e aprirlo ai rapporti internazionali, sottoporrà negli incontri che si terranno anche il caso dei cinque cubani per chiedere e ottenere finalmente giustizia per tutti loro.