Paolo Romani, ex ministro, berlusconiano doc non ha dubbi. Nel salottino di Porta a Porta si rivolge al deputato Matteo Colaninno, Pd, imprenditore, leggi Piaggio, uno dei più assidui frequentatori di talk show. Vespa ha dovuto rivoluzionare le postazioni perché, ora, Pdl e Pd sono alleati.
I due sono fianco a fianco. Romani candidamente ricorda che Berlusconi ha impostato la campagna elettorale su otto punti, fra questi l’abolizione dell’Imu e la restituzione di quanto pagato. Questo abbiamo promesso, il cavaliere non può venir meno alla parola data. Aggiunge che Enrico Letta si è impegnato in questo senso al momento della formazione del governo. Colaninno si barcamena, riporta le parole del premier,la tassa è sospesa , bisogna rivedere tutto o sistema fiscale. Romani insiste. Sulle promesse fatte agli elettori non si torna indietro. Il “ cerchio magico” del cavaliere fa le barricate. Santanchè, ancora inviperita per essere rimasta fuori dal giro ministri, vice, sottosegretari non perde battuta.
Sull’Imu i berluscones ricattano il governo
Imu priorità del Paese o va tutto all’aria. Brunetta non si fa pregare, batte i piedi, scalcia, sempre più irrequieto, sente l’acre odor della pugna. Colaninno, nelle sue comparsate, sempre corretto, gentile, difficilmente si arrabbia, anche se gli è capitato. Insomma quando si è arroganti come lo sono i berluscones che sentono di avere il pallino fra le mani e ricattano a più non possono. Poteva perlomeno ricordargli che anche il Pd, il centrosinistra aveva addirittura una carta d intenti ben diversa dal programma presentato da Letta. C’erano anche gli otto punti di Bersani, di cui sembra si sia perso la traccia. Fra questi per esempio il conflitto di interessi, la cittadinanza ai figli di emigrati nati in Italia. Perché dovrebbero valere le promesse di Berlusconi agli elettori e non quelle di Bersani? A volte invece di arizigogolare, girarci attorno, basta una battuta. La realtà è che di fronte ai ricatti, all’arroganza berlusconiana , o così o ce andiamo, sarebbe utile uscire dalle incertezze che caratterizzano il programma esposto da Enrico Letta. In realtà non è chiaro quali siano le priorità, le cose che si intendono mettere subito in cantiere, i progetti, la relazione programmatica è stata più che altro una lezione di economia europea, molto economicista. Bene gli incontri a Berlino, Bruxelles, Parigi, strette di mano,sorrisi, con i leader europei, quelli della Ue, i diversi Commissari,. Parla francese, inglese, no il tedesco. Si trova a suo agio. Tutti coloro che ha incontrato intessono gli elogi della crescita. Ma fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, come è noto. I prossimi appuntamenti degli organismi europei diranno se la politica dell’Ue cambia strada, se darà respiro ai paesi in crisi, se si abbandonerà il liberismo più deleterio.
Gli incontri europei del premier mentre la crisi si aggrava
Circa i tre quarti degli impegni enunciati da Letta, solo enunciati per ora,hanno bisogno di un cambio di passo della Ue. Proprio mentre Letta incontrava i capi di stato e di governo arrivavano previsioni da parte di organismi come l’Ocse e poi dalla stessa Ue. Niente di buono, precipitiamo ancora più in basso, disoccupazione in crescita verso il 12%, e si parla ormai di povertà condizione che riguarda ormai una moltitudine di cittadini. E ci consigliano: il problema è la detassazione del lavoro, non l’abolizione dell’Imu. Degli impegni presi da Berlusconi, l’Ocse non tiene gran conto. Anzi. Fortuna nostra verrebbe da dire, che il cavaliere ha dimenticato che nei comizi ha parlato anche di condono fiscale e condono immobiliare. . C’è anche chi dice che fa la voce grossa per poi scambiare l’Imu, accontentandosi di una revisione della tassa sulla prima casa legandola al reddito delle persone e al valore catastale, con la presidenza della Convenzione per le riforme costituzionali
Fuoco di sbarramento contro il cavaliere che punta alla Convenzione
Questo a lui interessa, davvero. L’uomo della provvidenza, l’unto del signore che salva l’Italia, il grande costituzionalista, così potrebbe gonfiare ancora di più il petto. Fortunatamente c’è già il fuoco di sbarramento, da Stefano Fassina , neo viceministro, a Matteo Renzi, e poi associazioni, personalità del mondo della cultura le prese di posizione contro una eventuale presidenza Berlusconi si infittiscono. E si discute anche della natura di questa commissione. Proprio per porre fine a una situazione in cui il cavaliere sguazza, ma che danneggia il Paese con un governo tenuto ogni giorno sotto tiro, fin da poche ore dopo la nascita, c’è una sola cosa da fare Il presidente Letta trasformo i titoli della sua relazione in fatti concreti e in tempi certi. A partire dalla legge elettorale. Basta una legge per abolire il porcellum. Se si dovesse tornare a votare, viste le minacce di Berlusconi, si voterebbe con il “ mattarellum”.
Le priorità :Legge elettorale esodati, Cig, giovani
La legge elettorale è una priorità e non può essere agganciata ad una Convenzione che, stante i precedenti, potrebbe concludersi nel nulla . Priorità sono gli “esodati” da mettere in sicurezza , il rifinanziamento della Cassa integrazione, la legge di stabilità da sbloccare dando ai Comuni la possibilità di aprire
cantieri, creando da subito nuovi posti di lavoro, una inversione di tendenza. Solo così si può mettere alla prova Berlusconini con le sue af fermazioni di voler operare per il bene del Paese. E insieme misure ,nero su bianco, per combattere la piaga della disoccupazione giovanile. Così si inizia, scadenze alla mano, il percorso per far uscire il Paese dalla crisi
La giornata del Primo Maggio, la ritrovata unità di Cgil, Cisl, Uil, la decisione di mettere ida mettere in sicurezzan campo una grande mobilitazione del Paese per il lavoro indicando gli interventi necessari,i rapporti stabiliti fra le grandi confederazioni, Confindustria, le associazioni di imprese, tutti segnali che il governo non può ignorare. Ma le parole, le belle parole anche, non bastano.