Chi non paga le sue tasse, aumenta le nostre. E’ quello che ha fatto Berlusconi, condannato anche in appello per frode fiscale. Proprio lui (e i tanti come lui) – che fa delle maledizione delle tasse da sempre il suo cavallo di battaglia – ci ha scaricato addosso anni di frodi e di evasione. In questi tempi di magra, sapere che ognuno di noi si è preso anche il carico fiscale di un miliardario fraudolento, brucia.
E la presunzione di innocenza? C’è e rimane.
Ma dopo la condanna in due gradi di giudizio su tre, inizia ad affacciarsi la probabilità di colpevolezza.
Non per Berlusconi – l’intoccabile – per il quale la sua indecente corte di miracolati da riporto, legulei da prescrizione e prefiche a comando già straparla di persecuzione.
Il problema è che sono ancora in molti a rispettare più i ricchi, che i laboriosi. A considerare la frode, un talento.
E’ questa la vera miseria italiana.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21