80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Eroi sconosciuti e ignorati

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Ci sono eroi di cui non si parla, non compiono imprese eclatanti, anche se inspiegabilmente riescono ad arrivare alla fine di ogni mese, che nessuno nota, ascolta o difende. Muoiono in silenzio senza che nessuno ne dia conto o si assuma la responsabilità, non portano costumi, né maschere, non hanno super poteri anche se inconsapevolmente sono potentissimi, le loro gesta sono di quotidiana regolarità, in una nazione che di regolare non ha nemmeno il mare.
Escono di casa salutando la moglie, la madre, i fratelli e sorelle, i figli, si sacrificano per avere e dare ai propri cari una vita dignitosa, non chiedono, né pretendono onori e glorie, chiedono solo di poter tornare a riabbracciare le persone a loro care che, in alcuni drammatici casi, non rivedranno mai più.

Fanno di necessità virtù senza porsi domande, senza cercare risposte.
Dopo la sciagura, questi eroi diventano un numero insignificante su una lista infinita e che nessuno porta agli onori della cronaca, diventano un trafiletto in terza pagina che nessuno si curerà di capire o di spiegare.
Vittime di un sistema barbaro ed incomprensibile a cui nessuno pone rimedio quasi a voler dire “non ci interessa se muoiono, tanto sono carne da macello”. Buoni solo per essere sfruttati, maltrattati ed in fine ammazzati. Poco importa se un bambino non riabbraccerà il papà o la mamma, niente importa se una madre o un padre non riabbracceranno mai più l’ eroe di turno, a nessuno interessa se una famiglia piange la morte di una persona cara solo ed unicamente per responsabilità altrui.

Questa categoria di eroi è formata dagli operai che ignari del loro destino, si recano sul posto di lavoro, tutti i santi giorni che dio manda in terra.
Esiste una categoria di assassini invisibili che hanno le mani intrise del sangue di questi eroi, riescono ad uccidere con una penna, appongono senza farsi scrupolo la firma a decreti legge che sono, per chi li subisce, una sentenza di morte.
Questi assassini si muovono tranquillamente tra noi, non sono perseguibili per legge anche se responsabili di una strage senza eguali. Riescono ad avere sembianze umane anche se di umano hanno ben poco, portano abiti firmati, fanno sfoggio della loro arroganza senza vergogna o dignità, mangiano bevono e sperperano il sangue di questi eroi dei quali non si assumono alcuna responsabilità, rispondono solo al dio profitto, senza tenere in conto chi ci rimette la vita.
Questa categoria di assassini è formata da alti dirigenti, amministratori delegati, politici, sindacalisti corrotti, i quali, in una società seria andrebbero giudicati per crimini contro l’ umanità.

* Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni morto a soli 23 anni per mancanza di sicurezza sul lavoro


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