“La condanna al carcere per diffamazione di Giorgio Mulè, Andrea Marcenaro e Riccardo Arena rilancia l’esigenza di un’immediata riforma nella quale devono avere un ruolo fondamentale sia la rettifica, sia le sanzioni disciplinari, sia l’istituzione di un Giurì per la lealtà e la correttezza dell’informazione”. A scriverlo, sul sito di Articolo21 è Giancarlo Ghirra, segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che chiede anche un intervento contro le querele intimidatorie e temerarie”. “Non vogliamo difese corporative – precisa Ghirra – ma il rispetto delle norme europee. Rispetto alla sanzione penale è da preferire quella ordinistica, “Si tratta – precisa Ghirra one severa, perché incide direttamente sulla vita professionale del giornalista. Pertanto andrebbero previste nuove modalità disciplinari che prevedano tempi più brevi e sanzioni non aggirabili, evitando quanto successo in passato, quando giornalisti sospesi o radiati hanno continuato a scrivere”.
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