(AGENORD) – Milano, 13 mag. – Affrontare la crisi dell’editoria e del settore della comunicazione si può – dice Graziano Gorla , segretario generale della Camera del Lavoro di Milano – e l’area Expo può ospitare il polo della multimedialità, col nuovo centro di produzione Rai ma anche con l’insieme di servizi e spazi per le piccole imprese dell’editoria che hanno bisogno di razionalizzare i costi. Anche questo è un modo per sviluppare il territorio, pensare al lavoro dei giovani, e dare un futuro serio alle aree Expo per il dopo Esposizione universale”. Gorla rilancia la proposta della Cgil sulle aree Expo durante la presentazione di una ricerca dell’Ires sul mercato editoriale. “Il mercato dell’editoria abita a Milano – spiega Gorla – e anche dalla ricerca dell’Ires viene avanti una rappresentanza del mondo dei lavori inadeguata. E’ necessario dare a questi lavoratori diritti e dignità”. L’Ires Emila Romagna, per il sindacato lavoratori della comunicazione della Cgil-Slc, ha interrogato 1073 lavoratori, che hanno risposto a un questionario sulla professione. I dati danno un quadro della categoria, dove la precarietà è di casa. Il 74% del campione è costituito da donne, il 70% dei lavoratori ha un’età compresa tra i 25 e i 39 anni. Più del 45% lavora in provincia di Milano, Il 92,3% ha contratti non standard, il 23,7% ha contratti a progetto, il 21,9% ha una collaborazione occasionale, il 20,3% lavora a cessione di diritti d’autore, il 12,6% è a partita Iva, il 7,7% ha un contratto a tempo indeterminato. I salari sono bassi, il 55,7% dichiara di percepire meno di 15mila euro l’anno e il 14,3% meno di 5mila. Il 76,2% del campione vede il proprio futuro incerto.