“L’impugnativa da parte del Commissario dello Stato, della discussa Tabella H del Bilancio della Regione finalmente pone Governo e Assemblea di fronte alle rispettive responsabilità”, lo afferma Vito Lo Monaco, presidente del Centro La Torre. Il nodo non sarà sciolto se l’attribuzione dei fondi spetterà al Governo o all’Assemblea, ma se essi decidono criteri oggettivi di merito e non di appartenenza. Per quanto riguarda le fondazioni e i Centri Studi antimafia, come il Centro Pio La Torre, essi non sarebbero mai dovuti entrare nella Tabella H. Vi sono stati sospinti, ignorando la loro legge istitutiva ancora in vigore, per schermare le altre scelte. Come più volte dimostrato, il Centro Pio La Torre svolge una continua attività didattica antimafia con 100 scuole medie superiori italiane, alimenta un settimanale che ha 40.000 lettori, mette a disposizione degli studiosi una biblioteca specialistica, contribuisce al Portale digitale antimafia dedicato a La Torre, insieme alle Presidenze della Camera, del Senato e della Commissione Antimafia, pubblica saggi e ricerche storiche e sull’uso sociale dei beni confiscati, ravviva il dibattito nazionale politico, storico, giuridico con il contributo, volontario e gratuito, di emeriti esperti. “Vogliamo sperare – conclude Lo Monaco – che il Governo e l’Assemblea, che ribadiscono frequentemente il loro impegno antimafia, ritornino al rifinanziamento della legge istitutiva, senza alcuna associazione a enti di altra natura”.