Ritorna Berlusconi, ritorna la voglia di bavaglio. Per lui la privacy dei delinquenti va protetta.Gli inquirenti non devono usare intercettazioni per scoprire reati, ma solo prove. Un eufemismo per dire che l’intercettazione non può avviare un’indagine.E se anche con questi pesanti limiti investigativi si riuscisse a processare un accusato, la stampa dovrebbe astenersi dall’informarne l’opinione pubblica.
Intendiamoci: la rivelazione dei contenuti delle intercettazioni va sicuramente ben regolata, perché propalazioni illegali possono danneggiare cittadini innocenti. Ne sa qualcosa proprio Berlusconi, condannato per aver comprato e diffuso una intercettazione abusiva.
Ma nessuno può limitare il diritto costituzionale di informare, della stampa; né quello di essere informati, di noi cittadini.
E su questi principi vigileremo, nonostante nel governo sia in rialzo l’indice di protezione del corrotto interno lordo.
* Libertà e Giustizia di Roma
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